Isola Capo Rizzuto: l’amministrazione comunale e i gruppi consiliari diffidano Poste Italiane
Nella giornata odierna, mercoledì 30 dicembre, il Sindaco Maria Grazia Vittimberga ha ricevuto una cittadina di Isola Capo Rizzuto in rappresentanza di una nutrita delegazione che lamenta il pessimo servizio degli uffici postali del territorio: la sede centrale e il distaccamento di Le Castella.
Effettivamente è bastato poco ad appurare della reale presenza delle problematiche elencate, che hanno spinto l’amministrazione comunale e gruppi consiliari di maggioranza ad una immediata diffida nei confronti di Poste Italiane, in cui vengono elencanti tutti i disservizi, invitando i responsabili a prendere immediati provvedimenti.
E’ intollerabile che in tempo di Covid all’esterno dell’Ufficio Postale, ma comunque all’interno della recinzione che delimita l’area delle Poste, si creino pericolosi assembramenti senza che nessuno riesca in qualche modo a limitarli.
Gli assembramenti vengono causati da una serie di disservizi di Poste Italiane nei confronti della sede di Isola Capo Rizzuto, in primo luogo il mancato funzionamento dell’applicazione creata per il servizio prenotazioni, di vitale importanza in questo periodo di Pandemia.
Altresì, abbiamo avuto conferma che è fuori uso anche il totem interno necessario proprio ad evitare assembramenti, ciò causa un’incredibile calca davanti l’ingresso centrale con diversi battibecchi tra gli stessi cittadini che fanno a gara per entrare per primi, con l’ingresso che viene dunque stabilito in base alla forza della voce e non all’effettivo ordine di arrivo: alcune volte statuito da blocchetti numerati acquistati dagli stessi utenti.
Questa situazione è iniziata sin dai primi giorni di pandemia e va avanti da quasi un anno. A questo va aggiunto il pessimo servizio di rete che molto spesso causa il malfunzionamento del Postamat esterno, uno solo per 18 mila abitanti.
Senza contare che in diversi momenti dell’anno, l’ente comunale ha incaricato alcune ditte per la pulizia e il decespugliamento dell’area esterna, cosa che sarebbe di competenza di Poste Italiane ma che per dovere civico abbiamo deciso di effettuare considerando le pietose condizioni in cui molto spesso si ritrova l’area.
Inoltre, sempre per lo stesso motivo e senza alcun obbligo, nei giorni di pagamento pensioni il servizio di sicurezza esterno viene gestito dalla Polizia Municipale per cercare quanto più possibile di evitare assembramenti.
Alla luce di tutto ciò che abbiamo scritto nella diffida inviata a Poste Italiane, abbiamo chiesto: l’immediata riattivazione dell’APP per le prenotazioni; l’accensione del totem interno per le stesse prenotazioni; una maggiore responsabilità da parte dell’ufficio di competenza per quello che succede all’esterno dell’ufficio postale.
Che ricordiamo è un’area che rientra nella stessa proprietà e per tanto deve essere contingentata allo stesso modo; l’utilizzo fisso, tutti i giorni, di personale di sicurezza che garantisca una perfetta contingentazione degli utenti; l’installazione di un secondo sportello postamat; l’apertura pomeridiana degli uffici degli uffici come succede in quasi tutte le sedi nazionali e, addirittura, in molti comuni della provincia decisamente più piccoli del nostro.