Reggio Calabria: strutture sanitarie ASP, l’Ancadic chiede “perché non si parla dei locali delle Guardie Mediche di Calanna e Gallico”
Ormai è risaputo che deve succedere l’evento perché se ne parli. Le pericolose criticità del poliambulatorio e dei locali di Guardia Medica di Pellaro, situati nel palazzo Cardea da oltre quaranta anni erano a tutti note e nessuno ha fatto niente.
Sicuramente l’ASP non è esente da responsabilità, ma ritenere essa unico responsabile non appare corretto. I Carabinieri NAS nel mese di giugno 2018 hanno certificato le criticità riscontrate sia nella struttura di Pellaro sia nei locali utilizzati a postazione di Guardia Medica di Calanna e Gallico.
Con riferimento a queste ultime due strutture nessuno ne parla. Nei contratti di locazione sicuramente è previsto su cui ricade l’obbligo del mantenimento dell’agibilità dei locali. Colpisce che il Direttore del Distretto f.f. dell’ASP sia venuto a conoscenza di tale grave situazione dall’ANCADIC.
Infatti a conclusione di una nota datata 26 novembre 2020 diretta ad alcune articolazioni dell’ASP, al Consiglio comunale di Reggio e agli Organi di Stampa Sede, il Dirigente afferma che:” dall’esame degli allegati inviati dall’Associazione di cui in premessa, con stupore lo scrivente apprendeva che detta grave situazione di carenze igienico strutturali era stata già segnalata sin dal 2018 e nel corso del 2019, cui però non è stato dato seguito”.
L’ANCADIC non è a conoscenza se detta comunicazione sia pervenuta agli Organi di Stampa e se sia stata pubblicata.
Non si vuol comprendere che prima di tutto viene la tutela della salute e della vita delle persone e colpisce che di fronte a un provvedimento di chiusura del Poliambulatorio con trasferimento dei servizi assistenziali presso il Poliambulatorio di via Padova, provvedimento emesso a seguito di certificazioni tecniche, leggiamo dalla Stampa (Gazzetta del Sud dello scorso 21 gennaio) che secondo il Consigliere comunale Giuseppe Marino, l’Amministrazione comunale di Reggio Calabria abbia intimato all’ASP di non interrompere il servizio.
Leggiamo che l’ASP potrebbe procedere attraverso un bando rivolto ai privati per individuare un immobile ampio e facilmente accessibile. A nostro avviso non è questa la strada da seguire, bisogna come più volte scritto procedere alla individuazione di aree ove costruire un edificio da destinare per tale attività sanitaria.
A tal proposito l’Amministrazione comunale deve ricercare nel non più “Piano Quaroni” l’area destinata per i servizi sanitari. I cittadini ci sottolineano che Pellaro ha rinunciato alla dignità di essere Comune per essere Grande Reggio e dopo cento anni il Comune con i suoi rappresentanti non può proporre soluzioni da terzo mondo. E’ ovvio che per la soluzione definitiva passeranno anni ed è necessario trovare nell’immediato altra soluzione certamente dignitosa.
Resta da dire che in merito alle criticità riscontate dai Carabinieri NAS di Reggio Calabria nei locali di Guardia Medica di Calanna e Gallico, lo scorso 20 gennaio abbiamo chiesto notizie alle articolazioni dell’Asp, al Sindaco del Comune di Reggio Calabria, interessando anche il Commissario ad acta per l’attuazione del piano di Rientro dai disavanzi del servizio della Regione Calabria, dott. Guido Longo,