Polistena: Michele Tripodi “non siamo tutti uguali, la diversità comunista è un valore”
Dalla fine della prima Repubblica in avanti a suon di “girotondi e vaffa-day” abbiamo assistito a slogan vuoti ai quali puntualmente non sono mai seguiti fatti concreti, anzi talvolta i fatti si sono rivelati all’opposto.
I politici sono tutti gli stessi si è detto stanno tutti per lo stipendio, per la poltrona, per fare i propri interessi. In questi anni l’antipolitica ha montato, ha preso il sopravvento contagiando le persone comuni e soprattutto le giovani generazioni che giustamente rivendicano un futuro migliore.
La frase famosa del “Parlamento da aprire come la scatoletta di tonno” è ormai parte di una storia dissolta completamente con l’ultimo governo Draghi, il più consociativo e conservatore dopo quello Monti.
La poltrona comoda da mantenere anche a costo di graffiarla nel mentre la si afferra con gli artigli più arcuati fa gola a chi addirittura scappa dinanzi alla propria storia ed all’etica della responsabilità non presentandosi in Parlamento nemmeno durante il voto di fiducia!!!
Allora? Popolo dei “vaffa oggi” “ma se va bene domani” dove siete finiti? Non avete nulla da dire a proposito delle dimissioni del compagno Sindaco Marco Policaro che non ha esitato a lasciare la poltrona pur di affermare un principio? E cioè quello che la politica, nella sua accezione più nobile, ha senso quando si fonda su una storia e una scuola comunista fatta di valori sani e di ideali di giustizia intramontabili.
Le maldicenze, le allusioni, i luoghi comuni ed infine lo sciacallaggio di questi giorni compiuto dal PD locale, da certa stampa, da forze estranee alla storia di Polistena e per finire dalla mezza opposizione ormai disciolta, sono semplicemente meschini.
E’ successo tante volte che i maggiori partiti nazionali, che ora tramite le loro “disastrate” e minuscole espressioni locali penserebbero di alzare la voce, abbiano avuto al proprio interno esponenti di più alto livello indagati e arrestati per gravi reati inclusi quelli per mafia.
Non ci risulta che i vari Zingaretti, Meloni, Salvini ecc. abbiano fatto mai tesoro dell’autocritica, né tantomeno si siano dimessi subito dopo.
Tuttavia l’occasione è propizia per qualcuno, a margine di tale vicenda dalla quale con Marco Policaro usciamo tutti a testa alta e più forti di prima, per tentare di colpire il compagno Michele Tripodi.
Su questo terreno soprattutto quel qualcuno è perdente, poiché Michele Tripodi è un compagno con una moralità specchiata ed un curriculum di tante battaglie contro la ndrangheta, avendo sempre lavorato onestamente per far crescere e progredire la comunità di Polistena con fatti concreti e non chiacchiere.
Marco Policaro dunque, da non indagato è bene ribadirlo si è dimesso e lo ha fatto nonostante il biasimo di chi di giorno lo incoraggiava e di notte lo calunniava. Ha deciso con coscienza e lucidità di sacrificare la sua poltrona per la città e per dare un esempio di come si sta nelle istituzioni rivolto alle giovani generazioni.
La diversità in politica esiste e ritorna ad essere a Polistena lo è sempre stato un valore.
Marco ha vinto ancora e con lui tutti noi compagni, tutti “noi Polistena”, che grazie al suo gesto, generoso, avremo la possibilità di esclamare sempre che la mafia è una montagna di merda e occorre continuare a combatterla a Polistena e fuori. Bellissime le sue parole: “L’ho fatto anche per i miei figli”.
Siamo convinti che tutto questo sarà in futuro oggetto di studio perché la sua azione risoluta è una speranza che brilla nello squallore generale della politica nostrana.
Da Polistena pertanto una lezione che si traduce in rivoluzione dentro una terra come la Calabria dove le mafie possono e devono essere sconfitte e dove gli onesti in difficoltà come Marco Policaro meritano di vincere ancora.
Per tali ragioni la sezione del Partito Comunista Italiano di Polistena, augurando buon lavoro al nuovo Commissario Prefettizio dott. Umberto Pio Campini, continuerà a lavorare per la città seppure con un ruolo diverso in questi mesi che ci separano dal voto, rimanendo tra la gente e annuncia sin d’ora che sarà in campo sempre per non disperdere il patrimonio di lotte, di ideali, di conquiste costruito a Polistena e da tutelare insieme e per il popolo di Polistena.