Spettacolo e turismo, Orsomarso: “Aiuti per 295 lavoratori calabresi”
Sono 295 i lavoratori dello spettacolo e le guide turistiche della Calabria ammessi a beneficiare dell’indennità di sostegno di mille euro voluta dalla Regione. Si tratta di una forma di aiuto per coloro che appartengono ai settori tra i più esposti al disagio economico e sociale dovuto all’emergenza epidemiologica.
Con il decreto dirigenziale n. 1622 (19 febbraio 2021), del dipartimento Lavoro, Sviluppo economico, Attività produttive e Turismo, è stato approvato l’elenco delle istanze ammesse e non ammesse, per un totale di 347 richiedenti. Di queste, a seguito di verifica, ben 295 risultano riferibili a soggetti in possesso dei requisiti richiesti dall’avviso, che assegna il contributo una tantum agli iscritti al Fondo pensioni dei lavoratori dello spettacolo – con almeno sette giornate contributive versate – e alle guide turistiche in possesso dell’abilitazione all’esercizio delle professioni turistiche.
Contestualmente, il decreto approva lo schema di convenzione da sottoscrivere con Azienda Calabria lavoro a cui è affidata l’erogazione dell’indennità.
«Portiamo a compimento un altro importante passaggio procedurale – spiega l’assessore al Lavoro, Sviluppo economico e Turismo, Fausto Orsomarso – per far arrivare le risorse disponibili grazie alla misura di sostegno al reddito che abbiamo voluto per attenuare la drammatica situazione di disagio in cui versano i lavoratori dello spettacolo e del turismo. Un intervento mirato, rivolto a categorie particolarmente fragili ed esposte, che rientra in una programmazione più ampia di aiuti che abbiamo messo in campo con procedure veloci e semplificate, per massimizzarne l’efficacia, assumendo il preciso impegno di non escludere o lasciare indietro alcun comparto o lavoratore. Proseguiamo con determinazione nella nostra azione di accompagnamento alla ripartenza, guardando oltre la pandemia, al fianco di un tessuto economico e produttivo che, sebbene piegato dalle chiusure e dalle sospensioni, chiede lavoro vero e vuole tornare a essere protagonista attivo del proprio futuro e del proprio riscatto».