Il Comitato dei Sindaci dell’Asp a Melito Porto Salvo: “Garantire servizi sanitari e livelli di assistenza su tutto il territorio”
Si è tenuto nella sede municipale del Comune di Melito Porto Salvo il terzo degli incontri programmati dalla Conferenza dei Sindaci dell’Asp per focalizzare le necessità e le prerogative delle aree omogenee della Città Metropolitana per ciò che riguarda il comparto sanitario. Presente il Sindaco Metropolitano Giuseppe Falcomatà, nella sua qualità di presidente del Comitato; al tavolo di confronto gli altri componenti dell’organismo, il Sindaco di Roghudi Pierpaolo Zavettieri, presidente dei sindaci dell’area grecanica, il sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio, il sindaco di Sant’Alessio Stefano Calabrò e il sindaco di Locri Giovanni Calabrese.
Un nuovo confronto dunque, che è servito a fare il punto sulle necessità di un’area importante del comprensorio metropolitano come è appunto quella grecanica, con una serie di criticità che investono soprattutto i centri più interni, le cui comunità si trovano a diversi chilometri dalle strutture sanitarie esistenti. L’urgenza dunque, è quella di proporre una riorganizzazione dei servizi sanitari a partire dalle necessità dei cittadini, ponendo come prioritarie le ataviche necessità di territori storicamente penalizzati dal punto di vista dei collegamenti viari e che quindi hanno maggiori difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie.
Soddisfatto del proseguo della discussione, che continuerà il prossimo 9 marzo con un incontro sulla piana di Gioia Tauro, il sindaco di Reggio Calabria e presidente del Comitato dei Sindaci Giuseppe Falcomatà. “Il ciclo di incontri che abbiamo promosso sta dando importanti risultati – ha spiegato il sindaco a margine della riunione – i cittadini e gli stessi amministratori guardano con sempre maggiore attenzione ai lavori del Comitato, che sta tornando ad essere un punto di riferimento per le problematiche del settore sanitario, in particolare in questo momento fondamentale che serve a programmare la ripartenza dopo la fase pandemica.
Al termine di questi incontri stileremo un documento, che si sta completando incontro dopo incontro, e che riguarderà tutta la situazione del territorio metropolitano rispetto all’offerta sanitaria, con particolare riferimento all’organizzazione delle strutture, con alcune segnalazioni specifiche come appunto, nel caso di oggi, sulla situazione dell’Ospedale Tiberio Evoli di Melito Porto Salvo”.
“Il comitato si è concentrato anche su ciò riguarda il piano per le vaccinazioni – ha poi aggiunto Falcomatà – come è accaduto in Città, con la disponibilità offerta dal Comune per la creazione di un punto vaccinale al CeDir, anche gli altri sindaci hanno intenzione di applicare la stessa procedura, offrendo all’Asp delle strutture dove poter effettuare le vaccinazioni, decongestionando le procedure e rendendole più veloci e sicure.
A fianco a questo insieme con i sindaci abbiamo concordato la necessità di richiedere alle autorità sanitarie e alla Regione Calabria le necessarie delucidazioni su come si intenderà procedere sul piano vaccinale, su quali categorie si concentreranno le prossime attività, una volta completate quelle sulle categorie a rischio come gli anziani ultra 80enni e le forze dell’ordine. E’ importante capirlo per comprendere gli ordini di priorità, fare in modo che sia organizzato in maniera adeguata il sistema di prenotazioni ed evitare la confusione che ha caratterizzato la prima fase del piano”.
Dello stesso tono le dichiarazioni del sindaco di Roghudi Pierpaolo Zavettieri, componente del Comitato e presidente dell’Associazione dei sindaci dell’Area grecanica. “In questa terza tappa del ciclo di incontri promossi dal Comitato essenzialmente sono emersi problemi simili alle altre aree – ha spiegato – perché di base ciò che manca è la piena attuazione dell’atto aziendale prodotto dall’Asp nel 2017. Se si fosse proceduto con l’attuazione dei punti che sono contenuti in quel documento oggi non saremmo nemmeno qui a discutere.
La sintesi che produrremo alla fine di questo ciclo sarà fondamentale per ristabilire necessità e priorità per garantire i livelli essenziali di assistenza. Nell’area grecanica ad esempio abbiamo interi reparti che sono previsti dall’atto aziendale che non sono funzionanti. Ciò che vogliamo quindi ribadire è l’idea di considerare il territorio metropolitano come una Città policentrica, soprattutto per ciò che riguarda l’erogazione dei servizi sanitari. Esistono quattro aree omogenee ed è giusto e legittimo che abbia gli stessi servizi essenziali.
Completeremo il nostro percorso nelle prossime settimane, praticamente in concomitanza con la chiusura del mandato dei commissari dell’Asp e dopo di che faremo sintesi per consegnare le nostre sollecitazioni e le nostre proposte al Commissario Longo”.