Reggio Calabria: Paolo Brunetti “nessuna lezione da chi non ha la più pallida idea su gestione ciclo integrato rifiuti”
Su certi temi, provare a prendere lezioni da Luigi De Magistris sarebbe come farsi accompagnare da un elefante fra i corridoi stretti di una gioielleria.
Che proprio De Magistris venga a parlarci di “politiche sui rifiuti” mentre i reggini, quotidianamente, lottano e resistono contro ritardi e mancanze ultra decennali nella gestione del ciclo integrato, non so se prenderlo come un insulto, un oltraggio, una provocazione o, più banalmente, per quello che forse in realtà è.
Becera campagna elettorale di chi prova a ritagliarsi un posto al sole alla scadenza di un secondo mandato i cui resoconti si possono tirare leggendo, giusto per fare un esempio, le cronache del Corriere della Sera di pochi giorni fa che raccontavano Napoli come “una città che ha in bilancio un rosso di oltre due miliardi e mezzo, in cui si riescono a riscuotere appena 16 multe su cento, con un porto in crisi e quasi tutti i grandi progetti bloccati, a partire dall’ex Italsider di Bagnoli.
Ridotta all’osso, la contabilità «condominiale» di dieci anni di amministrazione De Magistris è questa. E sicuramente è approssimata per difetto”.
Ma le pagine degli insuccessi del sindaco De Magistris strabordano dai giornali di mezza Italia, anche e soprattutto per ciò che riguarda la gestione dell’immondizia. Soltanto lo scorso 31 marzo, Il Mattino titolava: “Napoli: Piazza Nazionale nel degrado, da giorni nessuno porta via i rifiuti”.
Per intenderci, nell’articolo si può leggere che “è una delle piazze-simbolo della IV Municipalità. Una piazza dalle enormi e mai sfruttate potenzialità che, in questi anni, è balzata più volte agli onori delle cronache per lo stato di degrado e di abbandono che interessa la zona.
Nemmeno il Covid e le conseguenti chiusure al pubblico delle aree ricreative chiusura in molti casi solo sulla carta sono bastati a strappare piazza Nazionale e i suoi giardinetti dalla triste condizione di degrado e di abbandono che testimoniano l’inefficacia degli interventi di spazzamento”.
Adesso, si può comprendere la “trance agonistica” di chi è in perenne campagna elettorale, ma predicare da un pulpito tutt’altro che immune da difetti e incongruenze sembra davvero buffo. Prima di sparare ad alzo zero, il sindaco-candidato avrebbe potuto chiedere un confronto agli amministratori di una città che si sta risollevando dopo anni molto difficili.
Avrebbe scoperto che tanto si è fatto e si sta continuando a fare pur di rimettere Reggio sulla carreggiata della legalità e di un ordine amministrativo che la tiri fuori, per sempre, dal caos in cui era piombata. E’ nella collaborazione e nella sinergia istituzionale che si può trovare la chiave di volta per riemergere da ogni problema.
La propaganda, soprattutto in certi casi, deve lasciare posto al buonsenso e all’onestà intellettuale. Quindi, non ci resta che rispedire al mittente consigli e accuse che non offrono alcun contributo alla risoluzione delle difficoltà.
Dunque, De Magistris, nella sua parabola discendente di sindaco, provi ad occuparsi un po’ di più di Napoli o delle questioni interne alla sua maggioranza, ammesso ne abbia ancora una.
Anche perché, nei secoli, gli invasori hanno portato solo fame e disperazione ad una realtà come la nostra che ha tutte le carte in regola per autodeterminarsi e riuscire ad affrontare le sfide del futuro.
Se sul fronte dei rifiuti volesse davvero offrire un utile supporto, spingerebbe affinché anche la sua regione accogliesse i rifiuti che la Calabria non riesce a smaltire per mancanza di impianti. Insomma, ci aiuterebbe così come sta facendo la Puglia e, magari, anche a prezzi più convenienti.
Ma, probabilmente, in questa fase della sua vita, De Magistris non si sente più troppo campano e non è nemmeno calabrese. Insomma, è quello che è: un apolide politico in cerca di una poltrona che possa dare un senso alla sua vacua campagna elettorale.
I disagi ci sono, ne siamo pienamente coscienti e, ogni giorno, operiamo per risolverli. C’è ancora molto da fare, indiscutibilmente. Ma dalle parole di De Magistris emerge solo livore senza alcun tipo di soluzione al problema. Cosa propone? Non lo capiamo. E non lo capiamo perché, da quello che abbiamo letto, non c’è uno straccio di idee e programmazione su come uscire dal problema.
Semplicemente non ne ha perché, le soluzioni, le stiamo portando avanti noi. Del resto, i suoi dieci anni di gestione del servizio a Napoli, dimostrano che non ha la più pallida concezione di come si gestisca il ciclo integrato dei rifiuti.