Gallico-Gambarie, Catalfamo: “Fine lavori entro giugno 2022”
L’assessore alle Infrastrutture della Giunta regionale, Domenica Catalfamo, ha avviato il monitoraggio delle grandi opere della Regione Calabria. Il primo sopralluogo è avvenuto oggi nel cantiere della Strada di collegamento Gallico-Gambarie – III Lotto. Effettuata la visita di collaudo e acquisito il cronoprogramma aggiornato (conclusione giugno 2022).
Il sopralluogo si è verificato in concomitanza con una delle visite di collaudo in corso d’opera. All’incontro hanno preso parte il dirigente e i tecnici del settore Infrastrutture di trasporto della Regione Calabria, il Responsabile del procedimento e i tecnici del settore Viabilità della Città metropolitana di Reggio Calabria, i rappresentanti dell’impresa esecutrice, l’ufficio di direzione lavori e la Commissione di collaudo, formata dagli ingegneri Salvatore Siviglia, Pietro Cerchiara e Pietro Priolo.
«L’assessore Catalfamo, nel sottolineare l’importanza dell’infrastruttura per lo sviluppo del polo turistico di Gambarie, dei centri dell’area aspromontana e dell’intera area metropolitana, ha rilevato – è scritto in una nota dell’assessorato – uno stato di avanzamento dei lavori pari a circa il 65% sull’intero asse; l’avvio delle opere di fondazione della rotatoria di Mulini di Calanna; la realizzazione delle opere di fondazione dei viadotti Vallone II e Santa Maria; le fasi di completamento dei viadotti San Giorgio e San Francesco, che si aggiungono ai viadotti già terminati Sant’Alessio e Santo Stefano».
«In occasione della visita di collaudo – è scritto ancora –, è stato esaminato il nuovo cronoprogramma presentato alla Regione Calabria dall’impresa e dalla Città metropolitana di Reggio Calabria. Il piano prevede la conclusione dei lavori entro giugno 2022. Diventa quindi concreta e tangibile la prospettiva che, entro il prossimo anno, possa essere conclusa una grande opera di alta ingegneria e di elevata valenza strategica, che cambierà il volto del territorio interessato e che valorizzerà i finanziamenti che l’Europa ha destinato alla Calabria».