Villa San Giovanni: l’amministrazione mette nero su bianco la situazione con l’azienda AVR
La questione stipendi Avr continua a tenere banco ma l’amministrazione comunale di Villa San Giovanni ha deciso di fare chiarezza. È stata protocollata il 30 ottobre la missiva destinata all’Avr che chiarisce molti punti, eppure ancora si racconta una realtà distorta.
Nella lettera l’amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Siclari, supportata dal Responsabile del settore finanziario la dottoressa Salzone e dal responsabile dell’avvocatura civica l’avvocato Fernando Scrivano, oltre a «contestare in toto il contenuto della vostra segnalazione destituito di ogni fondamento sia giuridico che fattuale», chiarisce che:«Lo scrivente Comune, che sottoscrivere la presente sia nella persona del suo legale rappresentante pro-tempore sia nella persona del responsabile dell’avvocatura civica, proprio per venire incontro alle esigenze di Codesta società ha accettato la cessione del credito a saldo dell’arretrato debitorio, impegnandosi ad anticipare il pagamento delle rate, così come sta avvenendo, con un’anticipazione media di svariati mesi.
Nello specifico in data 29/10/2019 sono stai emessi i mandati nn. 1953, 1954 e 1955 per un totale di 82.289,72 a saldo fatture n.414/40 del 29.3.2018 scadenza fattura da cessione 17/9/2020, n. 86/40 del 30.1.2019 scadenza fattura da cessione 21/7/2021, n. 199/40 del 15/2/2019 scadenza fattura da cessione 6/8/2021.
Ciò dimostra documentalmente che il Comune è in regola con i pagamenti proprio per ottemperare all’atto di cessione del credito con Banca Sistema S.p.A., che nelle comunicazioni successive alla cessione ha invitato l’Ente al rispetto dei termini di scadenza delle singole rate, pena la decadenza anche nel caso del ritardo di una sola fattura.
E’ bene precisare e ribadire che l’Amministrazione: 1) non ha concordato nulla ma ha solo accettato la cessione del credito; 2) nella cessione non si parla di insoluto di 1 milione o di altro plafond da rispettare; 3) nel 2019 il Comune pagato fatture per un totale di € 505.914,95, ed in particolare € 257.225,80 (mandati dal 532 al 537) ed il mandato 417 per € 27.429,91 oltre a n. 3 mandati di € 73.753,08 (mandato n. 1048 del 18.6.2019), 73.053,08 del 2.7.2019 (mandato n. 1280 del 2.7.2019) e 73.053,08 (mandato n. 1580 del 20.8.2019); 4) il Comune ha pagato, dopo la cessione, non un solo canone, ma ben 3 da € 73.053,08.
Per tutte queste ragioni l’interruzione del servizio sarebbe assolutamente ingiustificata ed integrerebbe un inadempimento gravissimo tale da fondare la risoluzione del contratto ed un’ingente richiesta risarcitoria.
Si ritiene assolutamente ingiustificata e scorretta la motivazione del mancato pagamento degli stipendi dei vostri dipendenti, a vostro dire, a causa della presunta morosità del Comune di Villa San Giovanni.
Tal situazione, oltre a causare evidenti disagi sociali, dei quali, ribadiamo, non è il Comune la causa, determina un evidente inefficienza nell’erogazione dei Vs. servizi. Nella certezza di aver chiarito la posizione dell’Ente, tuttavia, in continuità con gli ottimi rapporti fra il Comune e Codesta società, ci si dichiara disponibili ad un incontro che consenta di comparare le esigenze di entrambe le parti.
Tornando sul piano politico il sindaco e la sua giunta hanno sottolineato che rincresce constatare che, nonostante la delicata situazione, ci sia stato chi abbia speculato frettolosamente, convocando conferenze stampa pur avendo ricoperto incarichi in giunta ma, oggi fa finta di cadere dalla nuvole.
Pecca per garbo istituzionale perché non s’informa secondo i canali corretti, chiedendo direttamente alla responsabile del settore, prima di formulare attacchi strumentali e pecca per scarsa intelligenza politica perché espressione di quel modo superficiale ed irresponsabile di amministrare ha concluso il primo cittadino Giovanni Siclari, l’assessore delegato Pietro Caminiti e la Giunta.
Avendo chiarito, speriamo definitivamente, la delicata tematica, siamo sicuri che Riscatto Civile con il suo referente porgerà le ufficiali scuse per aver accusato, con molta superficialità, l’amministrazione di dichiarare il falso.