Reggio Calabria: la nuova sede del CSI all’interno di un bene confiscato al re dei videopoker
Il Csi ha fatto “straich”! No, non è uno strafalcione grammaticale, ma la conferma di una buona notizia per Reggio Calabria: dal 15 gennaio 2020, le attività del Centro Sportivo Italiano provinciale avranno una nuova casa.
Sarà il bene confiscato al re dei videopoker, Gioacchino Campolo, è affidato all’Arci con cui il Csi ha siglato un partenariato educativo.
Dal centro del gioco d’azzardo in Città a luogo dello sport come evangelizzazione: un passaggio storico reso possibile grazie al lavoro di rete del network “Alleanze educative” che arricchirà la già preziosa e variegata proposta dell’ex bowling sottratto alla ‘ndrangheta.
Il Csi aprirà le sue “porte” il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 16 alle 19 con un mare di iniziative: laboratori formativi, incontri organizzativi e momenti istituzionali alla presenza di volontari, operatori e atleti degli oratori reggini.
Siamo orgogliosi di presentare una partnership che ci impegna nella valorizzazione positiva di un bene confiscato alla ndrangheta afferma il presidente del Csi Paolo Cicciù. Vogliamo accogliere l’appello lanciato dal sostituto procuratore di Reggio Calabria, Stefano Musolino che chiama ciascuno di noi alla corresponsabilità principalmente educativa verso il nostro territorio e i nostri giovani.
Per questa opportunità ringraziamo l’Arci: è stato facile sedersi e darsi degli obiettivi comuni. Non è un fatto scontato in questa Città per cui, questo, va evidenziato.
La nuova casa del Csi si trova all’interno del bene gestito dall’Arci Reggio Calabria, in via Emilio Cuzzocrea, di fronte all’ingresso dell’Istituto Scolastico “Panella-Vallauri”. Un nuovo spazio in città dove far incontrare legalità e speranza al servizio dei ragazzi.