Reggio Calabria

Task force aeroporto, da Sacal impegni totalmente disattesi “ora cambio di passo sulla governance”

palazzo san giorgio

Si è riunita questo pomeriggio a Palazzo San Giorgio, alla presenza del sindaco Giuseppe Falcomatà, la task force comunale sull’Aeroporto dello Stretto Tito Minniti di Reggio Calabria.

Il tavolo, coordinato dall’Avvocato Salvatore Chindemi, si è soffermato sulle diverse criticità attualmente esistenti in ordine allo sviluppo dell’Aeroporto reggino. Nella sua introduzione il coordinatore del tavolo ha richiamato le circostanze che hanno animato la discussione della task force fin dal suo insediamento.

In particolare ha illustrato Chindemi ci riferiamo alla condivisione del piano industriale da parte di Sacal, necessario a prendere visione dei programmi di sviluppo che riguardano il nostro aeroporto, dell’ingresso della Città Metropolitana nell’organigramma societario attraverso l’acquisizione di quote e dell’aumento dei voli e delle compagnie aree operanti sull’aeroporto reggino.

“Tre questioni ha spiegato il coordinatore del tavolo – sulle quali la task force aveva ricevuto ampie rassicurazioni da parte del Presidente di Sacal Giulio De Metrio ma sulle quali, dopo diversi mesi di attesa, non è seguito alcun riscontro”.

Alla luce delle circostanze richiamate, i componenti del tavolo hanno condiviso l’esigenza di un netto cambio di passo sulle politiche di governance sull’infrastruttura aeroportuale, auspicando un’interlocuzione più efficace da parte di Sacal con il territorio. “Non è certo una questione personale con il presidente De Metrio – hanno affermato i componenti del tavolo – ma ora è necessario fare chiarezza”.

Nello specifico la Città Metropolitana di Reggio Calabria negli ultimi giorni ha avanzato nuovamente la richiesta di acquisto delle quote nei confronti di Sacal.

Contestualmente è stata presentata una richiesta di accesso agli atti per ciò che riguarda l’offerta con la quale la Società si è aggiudicata il bando per la gestione dell’aeroporto di Reggio Calabria, al fine di conoscere gli obiettivi di sviluppo della Società.

“Su questi temi affermano i componenti della task force comunale è necessario che arrivino da subito delle risposte, così come è opportuno che Sacal dica pubblicamente quali sono i programmi di sviluppo per l’aeroporto, quali compagnie intende coinvolgere, per quante e quali destinazioni.

Ci sarebbe infine una considerazione di ordine politico da fare: i consiglieri regionali eletti a Reggio hanno votato favorevolmente all’aumento di capitale perché conoscono i progetti di Sacal sull’Aeroporto dello Stretto o sono andati semplicemente sulla fiducia?”.

A margine della riunione il sindaco Falcomatà ha espresso alcune considerazioni sulla fase che vive attualmente lo scalo reggino, soffermandosi anche sulle difficoltà riscontrate nell’interlocuzione con Sacal.

“C’è una sottile linea di demarcazione tra il garbo istituzionale e la presa in giro ha affermato il sindaco certamente noi continueremo a cercare il dialogo perché siamo abituati in questo modo e abbiamo grande rispetto dei rapporti tra istituzioni, ma se dall’altra parte non c’è alcun segnale non credo si possano verificare particolari passi in avanti”.

“Nonostante gli auspici positivi di qualche mese fa, oggi Sacal procede ad una ricapitalizzazione riservata esclusivamente ai soci, escludendo di fatto la Città Metropolitana e l’intero territorio reggino. Ad oggi, per quello che ci è dato sapere, ci sono ancora circa 8 milioni di euro di quote libere. Non sappiamo ancora se c’è un soggetto che intende optarle, evitando l’ipotesi di messa in liquidazione della Società”.

“La Città Metropolitana ha avanzato nuovamente la richiesta di acquisto delle quote per una somma complessiva di 2 milioni di euro. Ad oggi non abbiamo ricevuto alcun riscontro ed è chiaro che se l’attuale situazione non dovesse cambiare è necessario determinarsi di conseguenza, lavorando attivamente per un modello di gestione differente per l’aeroporto di Reggio, più legato al nostro territorio, che coinvolga le migliori energie, pubbliche e private, affinché possa esserci una gestione direttamente legata agli interessi legittimi che puntano allo sviluppo del territorio”.

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