Emergenza idrica a Lazzaro, per il sindaco Verduci la Sorical ha perso la bussola
“Escludo categoricamente che l’Amministrazione comunale di Motta San Giovanni abbia mai chiesto alla Sorical di attivare un servizio turnato regolando in apertura e chiusura, secondo orari e criteri esclusivamente da noi definiti, le valvole di uscita del loro serbatoio”.
È quanto dichiara il sindaco Giovanni Verduci, che ha già chiesto un parere all’Ufficio legale del comune affinché valuti la possibilità di adire le vie legali, in merito a quanto scritto dalla Sorical in una nota inviata ad alcuni cittadini di Lazzaro, giustamente esasperati per l’emergenza idrica.
“Non è stato fatto perché nessun comune può farlo aggiunge il primo cittadino. Magari avessimo potuto gestire noi gli orari e la turnazione, avremmo sicuramente creato minori disagi all’intera comunità di Lazzaro.
L’ufficio legale della Sorical avrebbe dovuto verificare bene prima di scrivere, magari chiarire meglio come sono calcolati quei dati che vengono citati nella nota, se quei 260 litri (abitante per giorno) fanno riferimento alla media della popolazione residente o al dato effettivo dei domiciliati nel periodo estivo, quando vengono erogati, come e dove vengono erogati.
La Sorical, l’Ufficio legale in particolare, dovrebbe spiegare perché da anni la società che gestisce la rete acquedottistica regionale non riesce o non vuole risolvere problemi tecnici che pregiudicano l’approvvigionamento di quasi tutti i comuni serviti dal Tuccio.
Qualcuno di buona volontà dovrebbe realizzare quegli interventi che tutti aspettiamo da anni e non nascondersi dietro fantomatici contenziosi con privati. I problemi si conoscono da così tanto tempo che le soluzioni sono state già pensate, progettate, approvate e in qualche caso anche finanziate. Manca chi le concretizzi in lavori”.
“Quanto scritto dalla Sorical è assurdo continua Verduci ci saremmo aspettati un comportamento diverso, all’altezza del blasone della società che, invece, è scivolata ad un livello bassissimo. È assurdo al pari delle dichiarazioni di chi, qualche settimana fa, in evidente difficoltà, sosteneva che il comune di Motta avesse ceduto delle ore di acqua al comune di Reggio.
Come se questo fosse possibile. È senza senso e scorretto come chi, ma non è la prima e non sarà nemmeno l’ultima volta, strumentalizza ogni cosa fomentando polemiche inutili e cavalcando lo stato di disagio esclusivamente per fini elettoralistici, rinunciando, pur essendo consapevole e comprendendo bene quanto macroscopiche siano le falsità della Sorical, alla lealtà e al rispetto istituzionale, tradendo quelle peculiarità che ogni rappresentante della comunità dovrebbe salvaguardare a prescindere”.
“La verità sta nei numeri, che non mentono, e in una rete acquedottistica che, come ho già scritto, è stata pensata male, realizzata peggio, che periodicamente salta disperdendo il prezioso liquido.
Se poi si fa riferimento ai volumi di acqua forniti da Sorical chiarisce il sindaco – il confronto tra l’anno corrente e il precedente è imbarazzante. La distribuzione dell’acqua su Lazzaro viene garantita dalla Sorical secondo una ripartizione diversa per zone di riferimento.
Nell’area di Lazzaro, la Sorical ha 3 serbatoi di accumulo, dai cui distribuisce l’acqua ad alcune parti del territorio, mentre vi sono poi altre zone che, non servite dai serbatoi di accumulo, vengono rifornite mediante tubazioni direttamente collegate al collettore principale Sorical; pertanto, per queste ultime, non vi è alcuna possibilità di accumulo della risorsa idrica e di manovra da parte del comune. Tra queste, vi sono le zone di Lavandara, Capo d’Armi, Fornace 1, Fornace 2, S.Ilario.
Dalla verifica della lettura dei contatori alla data odierna, rispetto all’ultima lettura ufficiale di Sorical risalente al 28 giugno u.s., emerge una significativa riduzione dei volumi erogati sia in corrispondenza del serbatoio di Lazzaro Centro, sia in quello di S.Elia.
Per quest’ultimo, dal confronto tra le letture ufficiali relative allo stesso periodo 2020 (giugno – settembre), si è riscontrata una riduzione del 20% dei volumi erogati, per cui si è passati da circa 212 m3/g a circa 172 m3/g.
Tale riduzione è ancora più significativa in corrispondenza del serbatoio di Lazzaro Centro, per cui si passa da un volume erogato pari a circa 1.410 m3/g nello stesso periodo del 2020 ad un volume di circa 1.007 m3/g nel 2021 (giugno – settembre), corrispondenti ad una riduzione di circa il 30% dei volumi erogati.
Per quanto concerne l’area di Lavandara, la cui fornitura avviene attraverso condotte direttamente collegate al collettore principale Sorical, dalla verifica dei volumi erogati nel 2020 risulta un quantitativo medio giornaliero di circa 217 m3/g.
Nel 2021, a seguito delle riduzioni generali di erogazione da parte di Sorical, al fine di consentire alla risorsa idrica il raggiungimento della quota cui si trova l’attuale ripartitore Sorical, da cui si dipartono le dirette verso Lavandara, Capo D’Armi, Riace (Rione Branca – Serbatoio Riace), per come rappresentato dagli stessi referenti Sorical, si è reso necessario prevedere lo sbarramento della distribuzione verso Lazzaro Centro e l’erogazione diretta verso il ripartitore suddetto.
Dal confronto iniziale, avvenuto a metà agosto, era emersa la possibilità di garantire verso la zona di Lavandara, tra le zone più colpite dalla crisi idrica, una erogazione di circa 6 l/s per 6 h al giorno, corrispondente ad un volume 129,60 m3/g. Lo stesso sarebbe stato ripartito, attraverso una manovra comunale, alternativamente tra le zone c.d. di Lavandara alta e bassa.
In tale periodo, si era riusciti a garantire, pur se per poche ore, l’erogazione alternata dell’acqua nella zona. A far data dal 10 settembre scorso, si è registrata un’ulteriore diminuzione dell’erogazione, peraltro non preventivamente comunicata al Comune di Motta San Giovanni, che ha definitivamente compromesso la distribuzione, già di per sé critica, della risorsa idrica nella zona.
Il 15 settembre u.s. il Responsabile di zona Sorical, contattato dal responsabile dell’UTC, ha comunicato allo stesso una riduzione inaspettata ed ulteriore della portata del Tuccio, con le conseguenze rappresentate dall’aggravarsi della condizione di criticità su Lavandara.
Ad oggi risulta un’erogazione di circa 3,5 l/s per 3 h al giorno, che corrispondono a circa 40 m3/g, con una riduzione dell’80% circa rispetto ai valori corrispondenti nel 2020”.
“È del tutto evidente conclude Verduci che questa situazione è intollerabile e insostenibile ed è per questo che auspico un autorevole intervento del Prefetto”.