Secondo l’ANCADIC la rotatoria di Pellaro Lume mantiene un alto indice di pericolosità e va messa in sicurezza
La rotatoria di Pellaro Lume ricadente sulla Ss 106 mantiene un alto indice di pericolosità per la circolazione veicolare e ciclopedonale più volte segnalata dall’ANCADIC e dal Comitato Torrente Oliveto i cui componenti, quali comuni cittadini osservatori ne hanno indicato le opere da eseguire che garantiscano sicurezza alla circolazione veicolare e ciclopedonale, invero:
- La rotatoria deve essere centrata rispetto al profilo rettilineo esistente. Al riguardo l’ANAS con PEC del 2 febbraio 2017 ci ha comunicato che la rotatoria di Pellaro Lume è stata realizzata come da Progetto Esecutivo approvato: in particolare fuori asse della strada statale 106 e precisamente disassata verso valle in direzione RC-TA.
- Completare la procedura espropriativa che permetterebbe di realizzare la rotatoria secondo legge con tutte le basilari norme di sicurezza;
- procedere alla demolizione di un vetusto fabbricato rurale sul ciglio della adiacente via Lume che pregiudica la visibilità ai veicoli in entrata alla rotatoria. In sintesi questo fabbricato planimetricamente ricade dentro l’area di una normale rotatoria.
Infatti mancando il raccordo verso la provinciale via Lume San Filippo/Motta SG i mezzi che percorrono la Ss 106 Direzione Melito/RC nell’immettersi nella rotatoria non vedono i veicoli che giungono dalla via Lume San Filippo/Motta e viceversa: i veicoli che dalla via Lume San Filippo Motta si immettono nella rotatoria non vedono quelli che giungono da Melito.
Il fabbricato sarebbe stato oggetto di esproprio, lo stesso essendo sul ciglio della via Lume espone in pericolo i pedoni che percorrono la via Lume mare/monte e viceversa;
- il suddetto fabbricato non ha permesso di realizzare il marciapiede con la dovuta larghezza tant’è che per la sua ristrettezza nel tratto finale di circa 60 cm non è permesso l’accesso alle persone con disabilità, alle carrozzine e passeggini nonché ai pedoni e verso monte non esiste nessun marciapiede a conferma che questo rudere deve essere demolito;
- Il sottopasso pedonale con scalinata non permette alle persone diversamente abili e alle carrozzine e passeggini di poterlo attraversare;
- Munire i marciapiedi di sistemi di protezione;
- Realizzare il tratto di marciapiede in uscita dalla rotatoria verso Reggio adiacente al muro del sottopasso congiungendolo col marciapiede esistente verso Reggio;
- mettere in sicurezza il marciapiede nell’intersezione della rotatoria di Pellaro Lume in uscita da Reggio (lato mare), giacché lo stesso è interrotto da un muro alto circa un metro che obbliga i pedoni a scendere dal marciapiede e proseguire sul piano viabile destinato agli automezzi, macchine e numerosi autotreni diretti tra le altre importanti attività commerciali allo stabilimento “Lavorazione Agrumi” sulla ex via Nazionale verso Bocale e al Centro distribuzione Conad e banco alimentari e non solo , rischiando di essere travolti dai veicoli che in uscita dalla curva della rotatoria e diretti a scendere sulla via Sotto Lume e quartiere Scordino, i conducenti non riescono ad avvistare in tempo utile i pedoni presenti sul tratto viario;
- rimuovere dal marciapiede lato monte nel tratto che va dal ponte stradale Fiumarella alla rotatoria la maestosa segnaletica situata in alcuni tratti ad un’altezza di circa un metro dal suolo ed occupa per larghezza l’intero marciapiede costringendo i pedoni di proseguire sulla Ss 106 .
- Realizzare opere di regimentazione idraulica per raccogliere e smaltire le acque piovane di piattaforma stradale della Ss 106 e quelle che scorrono dalla via Lume strada con pendenza le cui acque attraversano la rotatoria e giungono alla sottostane ex via nazionale, quindi l’attuale sistema di smaltimento è insufficiente.
In merito sono state ancora una volta interessate le competenti Istituzioni financo gli Organi di governo nazionale.