Passano in Consiglio le mozioni su corridoi umanitari, scioglimento Forza Nuova, occupazione femminile e baby pit stop
Stamane, il consiglio comunale si è aperto nel ricordo di Antonino Emanuele Laganà, il giovane deceduto nei giorni scorsi in un tragico incidente stradale sulla Statele 106.
Nelle fasi preliminari della seduta, infatti, il capogruppo del Partito Democratico, Giuseppe Marino, ha invocato un incontro con Anas affinché «ponga in sicurezza quella che è tristemente conosciuta come “la strada della morte”».
Un appallo raccolto dal sindaco Giuseppe Falcomatà che, nel corso del suo intervento, ha rivolto un pensiero anche ai cittadini di Catania esprimendo il cordoglio e la solidarietà del Comune alle famiglie colpite dai lutti ed al sindaco etneo.
Il primo cittadino, prima che l’assise iniziasse ad affrontare gli undici punti all’ordine del giorno, ha risposto anche ad alcune sollecitazioni pervenute dai banchi della minoranza, iniziando dalla questione rifiuti e dalla situazione che interessa la discarica di Melicuccà.
«L’opera è pronta ha spiegato il sindaco, appena la Regione avrà ultimato la raccolta dei pareri richiesti per scongiurare eventuali rischi legati all’inquinamento e ne ordinerà l’apertura agli Uffici metropolitani, utilizzeremo anche l’impianto di Melicuccà».
Il sindaco ha, poi, sottolineato il buon lavoro portato a compimento dall’assessore Rocco Albanese nel constatare come «la città abbia retto di fronte all’allerta meteo ed alle piogge copiose cadute nelle ultime 72 ore». «L’intervento ha ricordato è stato pronto e necessario soltanto in poche circostanze che, fortunatamente, non hanno registrato particolari danni».
Falcomatà si è, così, concentrato sull’Hub per le famiglie, recentemente inaugurato dal Comune, che «rappresenta un nuovo ed importante punto di riferimento per i cittadini e del quale va dato merito all’operato straordinario del settore Politiche sociali e dell’assessore Demetrio Delfino».
L’interesse si è, quindi, spostato sui cantieri chiusi per le sopraggiunte interdittive antimafia nei confronti di ditte incaricate dei lavori che «costituiscono fonte di ritardi nell’ultimazione delle opere».
«Tuttavia ha ribadito Falcomatà il cantiere del Parco lineare sud è tornato a tutti gli effetti operativo. Con la città, infatti, condividiamo un percorso relativo allo stato dell’arte delle infrastrutture in costruzione e, negli ultimi anni, abbiamo realizzato o stiamo realizzando opere per mezzo miliardo di euro.
L’aiuto, però, lo chiedo alla minoranza che potrebbe farsi portavoce degli interessi della città presso i propri rappresentanti al governo della Regione chiedendo lo sblocco, quale Ente attuatore, della parte più consistente dei fondi relativi ad “Agenda urbana”.
Questo sì che potrebbe benefici sul territorio alla pari di ciò che faranno i 74 milioni che abbiamo programmato sulla “Rigenerazione urbana” o gli altri 20 milioni previsti per le aree periferiche e, soprattutto, per quelle collinari».
Il sindaco Falcomatà ha poi chiesto al centrodestra di «non soffiare sul fuoco della polemica» quando si parla dei migranti e degli sbarchi registrati negli ultimi giorni sulle nostre coste.
«E’ una situazione nuova anche per noi», ha detto all’aula aggiungendo: «Va affrontata in modo diverso rispetto alle pratiche virtuose degli anni 2014, 2015 e 2016 considerata la fine delle operazioni “Frontex” e “Mare nostrum”. I migranti, infatti, non arrivano più sulle navi predisposte dalle organizzazioni umanitarie, ma su imbarcazioni improvvisate o, come nell’ultimo caso, su delle barche a vela. Non esiste più il vecchio sistema delle reti di accoglienza.
E se è vero che è in essere una grande sinergia istituzionale, è altrettanto vero che Reggio Calabria non è un centro di primissima accoglienza. Neanche a noi è piaciuto aprire gli impianti sportivi per dare ospitalità ai fratelli che hanno affrontato il mare, ma è quello che abbiamo potuto e dovuto fare nelle ore immediatamente successive agli sbarchi.
Nei prossimi giorni, autorizzati dalla Capitaneria e dall’Autorità di sistema portuale, saranno realizzati degli attendamenti in una zona del porto non interessata dal traffico commerciale o dagli approdi nautici.
Si provvederà anche a far ormeggiare una grossa nave per gestire la quarantena, dare una prima accoglienza in modo più dignitoso ed affrontare un’emergenza umanitaria rispetto alla quale non saremo mai indifferenti».
Chiuse le fasi preliminari, il consiglio comunale ha discusso ed approvato tutti i punti all’ordine del giorno, rinviando ad una prossima seduta, per come convenuto fra maggioranza ed opposizione, la trattazione della mozione sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto.
L’unanimità dell’aula ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria al Milite ignoto, in linea con la proposta nazionale avanzata dall’Anci in occasione del centenario della tumulazione del soldato anonimo presso l’altare delle Patria a Roma.
«Un omaggio simbolico ha detto la consigliera comunale Deborah Novarro che vuole testimoniare il ricordo di tutti coloro i quali sono caduti nel nome di un Paese più giusto e libero».
Il consiglio comunale ha, poi, dato disco verde alla mozione che promuove i corridoi umanitari per l’emergenza esplosa in Afghanistan dopo il ritorno al potere dei talebani.
Sul punto è intervenuto il consigliere Filippo Quartuccio, stigmatizzando «l’uscita dall’aula, al momento del voto, di gran parte della minoranza di centrodestra» che, sulla questione, ha espresso parere favorevole con i consiglieri Massimo Ripepi e Guido Rulli e contrarietà col consigliere Nicola Malaspina.
Con i soli voti della maggioranza è passata anche la risoluzione di condanna all’assalto contro la sede della Cgil nazionale e la richiesta di scioglimento del movimento d’ispirazione fascista Forza nuova.
Approvate all’unanimità, infine, la mozione “tesa ad affermare l’equità delle misure a sostegno del lavoro nelle priorità del Recovery fund e, quindi, il miglioramento dell’indice di occupazione femminile con relativa istituzione di un tavolo permanente per le Politiche di genere” e la mozione per “la diffusione di fasciatoi, di aree per l’allattamento, di “baby pit stop” Unicef a Palazzo San Giorgio e nei servizi e nelle sedi decentrate del Comune, entrambe presentate all’aula dalla consigliera Angela Martino.