Ripepi: Il Tar boccia ancora Falcomatà-Brunetti mentre i cittadini pagano le tasse più alte d’Italia
A pagare sono sempre i cittadini reggini. Le tasse più alte d’Italia, la mancanza del servizio da sette lunghi anni ed ora anche costretti pagare per l’inefficienza politico amministrativa del tandem Falcomatà- Brunetti che continua a tenere in ostaggio la nostra città non riuscendo a concludere mai niente di buono.
Non è bastato l’ingaggio record, in tempi di austerità, dei tre super tecnici profumatamente pagati 10.000 euro cadauno per espletare la procedura di gara e sonoramente bocciati dal Tar Calabria che ha cassato la procedura di gara e rigettato i controrilievi di Tecnosud sostenuti dal Comune di Reggio Calabria.
Il disastro politico e amministrativo oramai sfiora la catastrofe, preso atto che con il sindaco Giuseppe Falcomatà abbiamo capito che al peggio non c’è mai fine. Clamorosa disfatta sul campo per la giunta Falcomatà–Brunetti sulla questione rifiuti.
Non solo la sospensione per l’aggiudicazione del bando, che già tanto aveva fatto parlare nei mesi scorsi, a favore della Teknoservice e poi bocciata dal TAR, ma ora sul fronte Comune di Reggio Calabria si abbatte la mannaia della sentenza di primo grado. Bisogna dunque, che la Teknoservice ceda il passo a Ecologia Oggi e paghi le spese assieme al Comune reggino.
Una umiliazione a tutto spiano per il sindaco Falcomatà e la sua sciatta e libertina gestione della politica locale, che si avvantaggia solo di scelte avventate ed operate al mero fine di mantenersi saldi al potere. Allo stato attuale, per volere di Falcomatà, peraltro in pendenza di giudizio, ci ritroviamo a capo dell’amministrazione, come sindaco facente funzione, proprio colui la cui linea politica fallimentare è sotto gli occhi di tutti.
Parliamo dell’assessore Brunetti, che avrebbe dovuto risolvere la disastrosa situazione della raccolta rifiuti della città metropolitana, ma la cui imperizia si evidenzia ogni giorno di più; eppure Brunetti, paradossalmente, appare come uno fra i migliori per Falcomatà, tanto da porlo sullo scranno di sindaco finché la sua posizione non si sarà sciolta in merito alla vicenda Miramare (altra dubbia storia di cui è peraltro protagonista).
Qualunque altro amministratore dotato di limpida coscienza, avrebbe avuto il buon senso di rimettere il mandato a tempo debito, mentre invece a Reggio le posizioni di potere si incancreniscono come le disgrazie che pesano sul futuro dei cittadini, unici a pagare il pegno della malagestione di gente dalla professionalità arrangiata.
Dunque Falcomatà è alla gogna, dopo che il TAR – sezione staccata di Reggio Calabria, ha cassato la procedura di gara, la quale aveva assegnato alla Teknoservice l’appalto per la raccolta rifiuti secondo il metodo dei tre commissari superpagati di area Falcomatà a danno dei validissimi dirigenti del Comune.
L’altra parola chiave della vicenda è bocciatura, ovvero responso negativo da parte del TAR sul ricorso incidentale e la condanna di primo grado dell’aggiudicante Teknoservice e del Comune reggino.
Mentre di fatto, per ovviare al momento sospensivo, Falcomatà aveva consentito un affido temporaneo alla ditta in questione, con investimenti importanti anche in termini di logistica e personale, ora la Teknoservice deve saldare i conti con Ecologia Oggi, che di diritto prende le redini della situazione.
Il TAR insomma, con questa specifica sentenza, stigmatizza e certifica in poche battute una gestione a dir poco indecorosa dell’amministrazione più scarsa di sempre.
Eppure, da sette anni, ribadiamo queste cose senza essere veramente ascoltati se non da pochi. Tutto questo scempio, di cui siamo testimoni oculari nostro malgrado, viene ora certificato con il fuoco anche dall’interno della Giunta dall’emerito e stimato prof. Perna.
Uomo di spessore e di sentimenti alti, il prof. Perna, probabilmente in crisi di coscienza, da autentico obiettore bolla come incapaci e inadatti a concludere qualcosa di buono tutti i membri scelti da Falcomatà, incapaci di incidere seriamente sul territorio con politiche attive, sensate e di sviluppo.
E’ un navigare a vista quello di Falcomatà – Brunetti e fino a qui i danni sono incalcolabili. Cosa o chi dobbiamo ancora attendere, perché si ponga fine a questa carneficina?