Castello di Santo Niceto, tutti ad ammirare la Déesid con Cristo Pantocratore
“Quanto fatto a Motta San Giovanni è straordinario. La concreta sinergia tra l’Amministrazione comunale, la Soprintendenza e l’Università della Calabria ha permesso di raggiungere risultati insperati creando un modello di collaborazione che andrebbe replicato su tutto il territorio calabrese.”
È quanto ha dichiarato Fabrizio Sudano, Soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, in visita a Motta San Giovanni in occasione della Giornata nazionale del paesaggio e della presentazione dei lavori eseguiti sul Cristo pantocratore.
“Siamo contenti ha dichiarato invece il sindaco Giovanni Verduci di restituire alla nostra comunità, agli studiosi, agli addetti ai lavori e ai tantissimi curiosi e appassionati che ogni anno visitano il Castello di Santo Niceto, un sito culturale riqualificato a conclusione di un intervento di recupero e messa in sicurezza.
Un obiettivo raggiunto grazie all’ottimo lavoro di squadra, alla perseveranza dell’assessore Enza Mallamaci, alla collaborazione della funzionaria restauratrice Maria Cristina Schiavone e del funzionario archeologo Andrea Gennaro, alla competenza dei professori del Dipartimento DIBEST dell’Unical, Mauro Francesco La Russa e Anna Arcudi, alla sensibilità del progettista Luigi Giuseppe Massara e all’entusiasmo delle giovani restauratrici, in particolare di Giorgia Salatino”.
“Per Motta San Giovanni è una giornata emozionante e storica ha esordito l’assessore ai Beni culturali, Enza Mallamaci, aprendo il convegno organizzato a palazzo Alecce. I lavori di restauro e messa in sicurezza del Cristo pantocratore rappresentano un intervento importante.
È grazie all’unione di azioni e di intenzioni che, nonostante le difficoltà, abbiamo centrato un risultato ragguardevole dal punto di vista tecnico, conservativo e affettivo. Avendo un compito preciso e volto a difendere e diffondere la cultura attraverso il recupero della nostra storia, abbiamo voluto riaccendere la fiamma, piuttosto che conservare la cenere.
Una fiamma che speriamo possa continuare ad essere viva tra noi e per le generazioni future”.
Durante il convegno, moderato dagli studiosi Assunta Ambrogio e Saverio Verduci che hanno contribuito alla buona riuscita del progetto avendo partecipato ad una manifestazione di interesse, la professoressa Anna Arcudi e la restauratrice Giorgia Salatino hanno illustrato nel dettaglio le tecniche conservazione e recupero utilizzate ai numerosi studiosi presenti, alle associazioni locali e ai rappresentanti dell’Istituto scolastico comprensivo. Molto applaudita la testimonianza del professore Domenico Minuto.
Il sito del Cristo pantocratore, illuminato e videosorvegliato, può essere visitato liberamente. Per accedere al Castello Santo Niceto è invece necessario presentare una richiesta (modulistica www.comunemottasg.it) ed essere autorizzati.