Unical, presentazione di “Pacchetto Colombo” curato da Alessandro De Virgilio per discutere dell’industrializzazione fantasma in Calabria
Sarà presentato domani, martedì 22 novembre nell’aula consolidata 29B1 dell’Università della Calabria intitolata a Danilo Dolci, il libro “Pacchetto Colombo” scritto dal giornalista Alessandro De Virgilio per i tipi di Rubbettino.
L’incontro, introdotto da Giancarlo Costabile, ricercatore e docente di Storia dell’Educazione alla democrazia e alla legalità del DiCes Unical, inizierà alle ore 11:30 e prevede l’intervento di Antonio Anastasi, giornalista de Il Quotidiano del Sud.
Toccherà a De Virgilio concludere i lavori del seminario presentando i contenuti del suo studio agli studenti e alle studentesse del Corso di Studio in Scienze dell’Educazione (modalità mista) che partecipano al ciclo seminariale di Pedagogia della R-Esistenza, progetto di promozione scientifica di una cultura militante dell’antimafia giunto al suo dodicesimo anno di attività.
“Pacchetto Colombo” è un testo che aiuta a (ri)leggere criticamente un periodo fondamentale della storia calabrese del secondo Novecento, gli anni Settanta, caratterizzato da scelte strategiche fallimentari come le politiche di sviluppo industriale che prevedevano un centro siderurgico a Gioia Tauro, stabilimenti della Liquichimica a Saline Ioniche e della Sir a Lamezia Terme.
Il primo non fu mai realizzato nonostante la costruzione del più grande porto del Mediterraneo progettato al suo servizio. Sir e Liquichimica costruirono, con cospicui investimenti statali, complessi industriali mai entrati in esercizio.
Alla grande illusione si aggiunge il polo tessile del Cosentino, in gran parte inattuato. Liquichimica e Sir crollarono sotto il peso dei loro debiti, nonostante l’apporto di denaro pubblico e, nel caso della Liquichimica, anche per la mancata omologazione delle Bioproteine che avrebbero dovuto essere prodotte nella fabbrica.
Una vera e propria beffa per la Calabria che non muta la propria condizione di marginalità economica e di sofferenza sociale ma che assiste, invece, alla piena trasformazione della ‘ndrangheta da mafia agro-pastorale a mafia imprenditrice e holding mondiale del crimine.