La sanità vibonese al centro dei lavori della III Commissione
È stata evasa oggi, dalla III Commissione Sanità guidata dal presidente Pasqualina Straface, la richiesta di audizione del commissario straordinario dell’Asp di Vibo Valentia, Giuseppe Giuliano, avanzata congiuntamente, nei mesi scorsi, dai consiglieri regionali Antonio Lo Schiavo e Raffaele Mammoliti per sviscerare le numerose problematiche che interessano la sanità pubblica nel territorio provinciale.
Con particolare riferimento all’iter di costruzione della nuova struttura ospedaliera, alla carenza del personale sanitario, alla riorganizzazione della rete sanitaria territoriale, alla problematica delle liste d’attesa e a diverse altre criticità che riguardano la garanzia del diritto alla salute dei cittadini.
Invitati a relazionare e presenti ai lavori i consiglieri proponenti l’audizione, Antonio Lo Schiavo e Raffaele Mammoliti.
Per il consigliere Lo Schiavo: «La vicenda della costruzione del nuovo ospedale di Vibo Valentia è inquietante ed emblematica dei ritardi del nostro territorio. Un’opera attesa da oltre un ventennio il cui iter è stato caratterizzato da ritardi, sequestri e vicende giudiziarie, finanche da problematiche di natura idrogeologica.
C’è, tra i cittadini, una grande sfiducia in merito alla realizzazione dell’opera e io auspico che ci sia, da parte dell’Asp e della Regione, maggiore chiarezza e trasparenza sui tempi di realizzazione e che s’informi la cittadinanza sull’avanzamento dei lavori tramite una pagina web dedicata.
Nelle more di tutto ciò, l’ospedale Jazzolino versa in condizioni molto critiche con il Pronto soccorso, in particolare, oggetto di grandi criticità e anche di aggressioni ai danni di medici che non hanno più la serenità per svolgere la propria funzione.
Poi, non va dimenticata la questione delle Liste d’attesa, aspetto che tocca drammaticamente la vita delle persone e che non può più essere sottovalutato.
Lo stato d’emergenza della sanità vibonese ha sottolineato quindi Lo Schiavo non può essere affrontato alla stregua di altri casi, perché qui le problematiche sono molto più gravi che altrove e richiedono un intervento straordinario da parte della politica, cui non è più concesso il gioco dello scaricabile.
Il diritto alla salute è il primo presidio democratico dei nostri territori e come tale deve essere garantito».