L’Ancadic denuncia la costruzione ormai ferma da anni dello svincolo Malderiti
Telenovela “svincolo Malderiti”.
Il Cartello ANAS di cantiere è stato rimosso, per quanto osservabile restano invariati sul sito in completo abbandono i materiali di cantiere: trave in cemento e silos metallico.
Le segnalazioni dell’ ANCADIC e le risposte dell’ANAS titolare della progettazione della realizzazione dell’opera, il cui Importo netto dei lavori era indicato nel cartello di cantiere in 27.863.698.500 di lire sono rimaste una voce nel deserto.
Atteso che sono passati infruttuosamente oltre cinque anni dalla nostra prima segnalazione del 29 gennaio 2018 e oltre venti dall’inizio dell’opera non si è provveduto a completare l’importante opera progettata.
Si evidenziano tratti di svincolo abbandonati manchevoli di asfalto ma completi di pubblica illuminazione e sulla banchina laterale lato monte ancora resti di cantiere, manufatti in cemento e ci riferiamo allo svincolo che avrebbe dovuto collegare l’asta di raccordo da e per l’aeroporto. come si è letto nel cartello di cantiere.
In conclusione l’ANCADIC chiede un intervento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la risoluzione del problema Malderiti, ove vergognosamente resiste la accertata pericolosa rampa di cantiere che si innesta sul pericoloso tratto viario della Ss 106 direzione Reggio Taranto.
Colpisce quanto rappresentato dall’ANAS con nota del 16 marzo 2018 ovvero che l’adeguamento dell’immissione con allargamento per la realizzazione di idonea corsia di accelerazione, rientra nelle competenze della Provincia di Reggio Calabria, restando pertanto quest’ultima, al momento, l’unico interlocutore tecnico e istituzionale di riferimento per ogni necessaria osservazione o richiesta di intervento relativa alle infrastrutture di pertinenza.
Sembra a noi difficile accettare quanto rappresentato dall’ANAS sull’argomento ovvero che sulla vicenda deve intervenire la Provincia, oggi Città Metropolitana di Reggio Calabria, visto che la progettazione è stata redatta dall’ANAS che avrebbe provveduto a eseguire piani espropriativi essendo un’ opera di pubblica utilità.. La risposta è d’obbligo.