Reggio Calabria

L’on. Cannizzaro commenta la manifestazione odierna per il porto gioiese

francesco cannizzaro

“La Calabria intera si è compattata attorno alla stessa causa: evitare che il Porto di Gioia Tauro subisca un duro colpo. Perché sarebbe un danno enorme per l’economia e la logistica non solo della provincia di Reggio o della Calabria, ma di tutto il Sud e, a mio avviso, dell’intero Paese in chiave Europea.

Ed è stato bello vedere tutti dalla stessa parte: lavoratori, sindacati, politica, istituzioni, compatti, nonostante la diversità di colori e vedute, per difendere qualcosa di importante per la comunità calabrese.”

Parole del Deputato reggino Francesco Cannizzaro, Vice Capogruppo di Forza Italia alla Camera, presente alla manifestazione di oggi al Porto di Gioia Tauro.

“Il peso specifico di questa infrastruttura è chiaro ed evidente, ma assume un ulteriore valore se la si pensa proiettata in un prossimo futuro dove ci sarà il Ponte sullo Stretto e tutte le altre opere ad esso connesse. Lo abbiamo detto anche in tempi non sospetti, nella relazione sul Ponte presentata dal Gruppo di Forza Italia alla Camera e di cui mi pregio di essere stato relatore.

Detto questo, adesso la battaglia è con l’Europa, non dobbiamo convincere il nostro Governo, che è perfettamente consapevole del valore attuale e del potenziale futuro di Gioia Tauro.

Assieme al Presidente Roberto Occhiuto siamo costantemente in contatto con i nostri Ministri, in particolare con il Ministro all’Ambiente Pichetto Fratin, affinché intercedano per sensibilizzare l’Europa ad una deroga  sulla direttiva che determinerebbe le enormi difficoltà per il nostro Porto (e non solo per esso ovviamente).

Insieme con i sindaci, i consiglieri regionali, gli assessori, in qualità di istituzioni, come rappresentanti dello Stato e del nostro territorio, combatteremo in tutte le sedi opportune affinché si trovi una soluzione che tuteli Gioia e tutti quei porti meritevoli di un’attenzione particolare.

Questo Porto deve diventare il fiore all’occhiello di una Calabria più industrializzata, più al centro del Mediterraneo, più proiettata al dialogo con il grande commercio europeo. Perché tutto questo non può che portare ricchezza e lavoro.”

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