Il confronto tra Luca Palamara e Giuseppe Scopelliti chiude la Rassegna Letteraria Autunnale a Taurianova
Grande successo di pubblico per la presentazione del libro intervista a Giuseppe Scopelliti, “Io sono Libero”, quinto e ultimo appuntamento della Rassegna Letteraria Autunnale promossa dall’assessorato alla Cultura.
L’ex governatore della Calabria ha dialogato con Luca Palamara, già presidente dell’Associazione nazionale magistrati, protagonista a sua volta di altri lavori che denunciano il sistema correntizio che governa il Consiglio Superiore della Magistratura.
Il confronto, moderato dalla giornalista Monia Sangermano, è stato seguito da diversi amministratori della Piana di Gioia Tauro, presenti e passati, che hanno colto l’occasione offerta dall’amministrazione comunale di Taurianova che ha voluto accendere i riflettori su una questione democratica quale è quella del rapporto tra magistratura e politica storicamente compromesso in Italia nevralgico nel dibattito nazionale da almeno un trentennio.
Nel suo intervento il sindaco Roy Biasi ha sottolineato la scelta fatta, insieme all’assessore Maria Fedele, per la presentazione di un libro apparentemente divisivo, collegandola anche all’importanza della serie di incontri culturali proposti quest’anno nella Rassegna, che dopo aver messo in evidenza la storia e la narrativa calabrese, non potevano trovare migliore suggello che quello della trattazione di un presente politico che l’autore definisce inquietante.
Il primo cittadino, dopo aver apprezzato la dignità con cui Scopelliti ha pagato il suo debito con la giustizia, ha voluto rappresentargli anche i sentimenti di affetto personale, vista pure la lunga militanza nello stesso partito, e la stima politica rinnovata – condivisa con tanti – alla luce della denuncia che lui propone nel suo libro.
«Non è esercizio di partigianeria politica trattare la vicenda di Scopelliti, così come quella di Palamara ha detto il sindaco che invece, devono indurre noi amministratori a prendere coscienza, sempre di più, della necessità di mobilitarsi nel Paese non per chiedere l’impunità, per chi esercita una funzione pubblica, bensì per pretendere che la dialettica tra i poteri ritorni nell’alveo della normalità costituzionale e dell’equilibrio.
Proporre una riflessione sulla necessità che si aboliscano reati che hanno il solo effetto di bloccare l’attività amministrativa, e penso all’abuso di ufficio in particolare, non significa muoversi contro lo Stato di diritto ma, tutt’altro, pretendere che chi esercita una funzione direttamente indicata dal voto popolare, non finisca stritolato in quei meccanismi perversi che Scopelliti e Palamara denunciano, oppure che veda bloccata la sua azione a fronte delle esigenze continue, che nascono da un diritto delle comunità amministrate e che la guida di un ente impone di trattare».
Il dialogo tra Scopelliti e Palamara, convergente sull’analisi secondo cui l’ex sindaco di Reggio Calabria avrebbe pagato per il clima creatosi dopo la partenza del procuratore Giuseppe Pignatone, è stato incentrato sulla volontà di descrivere due vicende personali che possono raccontare quella che a parere dei due è un’unica storia inquietante, che non deve ripetersi, per far rientrare nell’alveo della correttezza il rapporto fra politica e magistratura.
Sia Scopelliti che Palamara, all’unisono con il sindaco Biasi, hanno auspicato un’accelerazione del processo di riforma della giustizia. L’incontro ha registrato anche gli interventi di Cettina Nicolosi, presidente del Conservatorio Cilea e responsabile Cultura della Proloco di Taurianova, e dello scrittore Vincenzo Furfaro.
Nel suo saluto l’assessore Fedele, oltre a ringraziare i relatori e il numeroso pubblico, ha annunciato la prossima organizzazione di altri incontri culturali, in vista della nuova stagione di Taurianova Legge.