Individuati e daspati 2 tifosi siciliani accusati degli scontri dello scorso 3 dicembre all’autogrill di Pizzo
Una cinquantina di tifosi siciliani, lo scorso 3 dicembre, mentre erano in transito sulla corsia nord dell’autostrada A2, si fermarono all’autogrill di Pizzo, generando gravi problemi di ordine pubblico creati all’interno dell’esercizio commerciale.
Due di loro individuati e per le condotte poste in essere sono stati deferiti All’Autorità Giudiziaria e daspati.
In particolare, dall’attività investigativa svolta dalla DIGOS collaborata dalla Sezione Polizia Stradale di Vibo Valentia, è emerso che nella mattinata del 3 dicembre u.s., un nutrito gruppo di ultras siciliani, che si stava dirigendo a Castrovillari per supportare la propria squadra, si è fermato all’autogrill di Pizzo lungo l’Autostrada A2 dove, approfittando della consistenza numerica e del caos creato all’interno dell’esercizio, ha trafugato generi alimentari e altra oggettistica dagli scaffali.
Gli investigatori della DIGOS hanno identificato alcuni ultras attraverso l’attività d’indagine, svolta anche confrontando le immagini delle riprese effettuate dalla polizia scientifica di Castrovillari con quelle di video sorveglianza dell’esercizio commerciale saccheggiato.
I soggetti individuati sono stati sottoposti a D.A.SPO. da parte del Questore di Vibo Valentia per la durata di anni 3, a causa dei gravi problemi di ordine pubblico creati all’interno dell’esercizio commerciale. Proprio il caos venutosi a determinare, ha costituito l’ideale presupposto per portare a compimento una serie di furti.
Resta alta l’attenzione della Polizia Stato verso tutti i comportamenti violenti e pericolosi per l’Ordine Pubblico posti in essere negli stadi, al fine di consentire lo svolgimento sereno e sicuro delle competizioni sportive.
Per quanto attiene l’aspetto squisitamente penale, si specifica che le attività svolte finora non implicano alcuna responsabilità dei soggetti denunciati e che le informazioni sul procedimento penale in corso sono fornite in modo da chiarire la fase in cui il procedimento penale pende.
In ogni caso, è tutelato il diritto della persona sottoposta ad indagine a non essere indicata come colpevole fino a quando la colpevolezza non sia stata accertata con sentenza di condanna irrevocabile.