Crotone

Il 5 marzo 1983 viene ucciso a Santa Maria Capua Vetere il giovane maresciallo degli agenti di custodia Pasquale Mandato

Gli studenti del liceo scientifico Filolao di Crotone ricordano l'omicidio

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione del 5 marzo, ricorrenza in cui è stato assassinato nel 1983 a Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta il giovane maresciallo degli agenti di custodia Pasquale Mandato intende ricostruirne la storia attraverso l’elaborato di Giulia Menzano della classe I sez. D del liceo scientifico Filolao di Crotone.
“Pasquale Mandato, di cui oggi ricorre l’anniversario dalla scomparsa, era un maresciallo degli agenti di custodia, e il 5 marzo 1983, fu l’ultima volta che salutò sua moglie e i suoi tre figli. Esercitava la sua professione nel comune di Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, e quella stessa mattina, al momento dell’accaduto, si stava recando sul luogo di lavoro. Ma, non fece in tempo, l’uomo, a raggiungere la Casa Circondariale. Il suo viaggio, infatti, fu interrotto da vari colpi di arma da fuoco, che, senza indugio, lo portarono via per sempre. I killer, otto in tutto, erano camorristi, mossi, in questo deplorevole assassinio, da sentimenti di vendetta, scaturiti forse da un favore non accettato o da una richiesta non accolta. Inutili furono i tentativi di salvarlo da parte dei colleghi: ecco, lì di fronte ai loro occhi, un altro caduto in battaglia, solo l’ennesima vittima della criminalità organizzata, che senza precetto uccide, spezza, depreda. Numerosi i riconoscimenti a Pasquale per il suo silenzioso atto eroico, tra cui una medaglia al valore, non sufficienti, però, a rendergli la vita. Portando avanti il suo ricordo, e quello di tutti gli altri martiri di vicende analoghe, possiamo, tuttavia, continuare la lotta che essi avevano intrapreso e proseguire per la via che avevano scelto di percorrere. Farci carico del peso della giustizia, dicendo “No” alla mafia, è ciò che dobbiamo a Pasquale e a molti altri coraggiosi, che hanno scommesso la loro stessa vita per il bene della società.”
Riteniamo doveroso commemorare tali vittime della mafia ritenendo doveroso conservarne la memoria e tenerne vivo l’esempio a scuola.
Portare i valori della legalità, del senso dello Stato e delle competenze civiche, in ogni aula scolastica significa trasformare profondamente la società, incidendo positivamente sul futuro delle giovani generazioni.
La legalità ha una sua funzione nel momento in cui si esplicita in conoscenze dei principi che regolano la convivenza tra aggregazioni di persone sempre più estese, complesse e interconnesse e comporta anche l’interiorizzazione di regole condivise, che non costituiscono un’imposizione, ma il cuore pulsante di una società garante della libertà e dignità del singolo individuo.
Il CNDDU invita nuovamente gli studenti e i docenti ad aderire al progetto #inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità. Gli elaborati possono essere segnalati al CNDDU che li renderà visibili sui propri canali social (email: coordinamentodirittiumani@gmail.com)

Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU

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