Vaccarizzo: rete a tutela dell’oliva bianca, obiettivo condiviso da piccolo produttori
Tutelare, salvaguardare e valorizzare le antiche varietà di oliva in via di estinzione come la Leucolea (bianca oliva), dalla quale si produce l’olio del crisma, utilizzato dai bizantini e ancora oggi dalle comunità dell’Arberia per i riti religiosi.
È l’obiettivo condiviso dalla Rete di piccoli operatori agricoli e della ricettività turistica per la valorizzazione del territorio arbëreshe che domani, giovedì 14, presenteranno il loro progetto a Vaccarizzo Albanese.
È quanto fa sapere il Sindaco Antonio Pomillo esprimendo soddisfazione per il metodo e la visione sottesi al percorso che guarda anche alla valorizzazione, oltre che di altre varietà di olive importante presumibilmente nel periodo della diaspora albanese in Italia anche alla micro-filiera della mandorla locale.
Ospitato alle ore 17,30 nella sala consiliare di Vakarici, all’evento di presentazione, insieme al Primo Cittadino che è anche presidente del Gal Sibaritide, interverranno gli operatori partecipanti al progetto, il parroco Papas Elia Hagi che parlerà dell’Olio del Crisma, i referenti tecnici del Gal Sibaritide, amministratori locali, esperti del settore, rappresentanti delle associazioni di categoria e consorzi produttori.
L’evento prevede anche un laboratorio di degustazione dell’evo prodotto dalla rete dei produttori locali coordinato da Thomas Vatrano.
Gustare il prodotto nelle sue caratteristiche organolettiche e di gusto; vivere e partecipare all’esperienza della raccolta e della trasformazione, visitare i luoghi e la storia, conoscere la gente del posto; creare esperienze cognitive e di problem-solving che impegnino i clienti dal punto di vista creativo, ad esempio inventando nuove ricette; influire sui corretti stili di vita del consumatore.
Sono, questi, alcuni dei passaggi del progetto che guarda anche alla trasformazione dei prodotti, finanziato dal Gal attraverso i fondi PSR Calabria 2014 – 2020 e che interesserà i territori di Vaccarizzo, San Cosmo Albanese e Santa Sofia d’Epiro.