Gioia Tauro: primo porto del Mediterraneo per l’ultra-large portacontainer Sixin Msc
La Sixin Msc ha fatto il suo ingresso nel Mediterraneo, toccando per la prima volta il porto di Gioia Tauro.
Per celebrare l’evento, questa mattina, nel piazzale antistante l’Autorità portuale di Gioia Tauro, si è tenuta la cerimonia di Maiden Call della nave, per onorare la sua “prima toccata” nel Mediterraneo, con lo scambio dei Crest fra il comandante della nave Amil Kumar Menon, il commissario straordinario, Andrea Agostinelli, e Paolo Maccarini, direttore di Terminal Investment Limited Group (TIL GROUP), società controllata da Msc, oggi a capo di Medcenter Container Terminal.
Tra gli ospiti presenti alla cerimonia, organizzata nel pieno rispetto delle Linee Guide definite dal Protocollo anti Covid-19, il prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, e la governatrice della Regione Calabria, Jole Santelli, oltre alle Autorità civili e militari.
Entrata in porto alle prime ore dell’alba, la Sixin Msc, tra le portacontainer più grandi al mondo, è la più grande mai attraccata alle banchine dello scalo calabrese e all’interno del circuito portuale italiano. Un gigante del mare di 400 metri di lunghezza e 61 di larghezza, costruito nel 2019 e battente bandiera panamense, con una capacità di trasporto pari a 26,656 teus.
Sono numeri importanti che rimandano, nel contempo, a quelli dell’infrastruttura portuale calabrese, chiamata a stare, a pieno titolo, tra i porti più strategici che uniscono le principali e più trafficate linee internazionali dei traffici mondiali, da e per il Far East.
Del resto, a sottolineare l’attenzione che Msc rivolge a Gioia Tauro è, anche, la decisione di inserire il porto di Gioia Tauro tra gli scali di linea della sua ultra-large. La Sixin Msc tornerà, infatti, a Gioia Tauro il prossimo 5 giugno per poi fare ritorno dopo 60 giorni, e così di seguito con cadenza regolare.
Grande è stata la soddisfazione manifestata dal commissario straordinario, Andrea Agostinelli, che ha accompagnato le fasi di rilancio della scalo, che oggi si lascia spalle anche il ricordo della passata crisi.