Operazione “Ducale”, Klaus Davi “affiliato di ndrangheta mi ha detto che mandanti pallottole sono politici”
Un presunto affiliato della ‘Ndrangheta di Santa Caterina (celebre rione di Reggio Calabria nord) mi ha svelato che le pallottole che sono state indirizzate nei miei confronti nel settembre del 2023 sarebbero riconducibili al mio impegno politico per la città.
La persona in questione, discolpandosi per essere stato sospettato di essere l’autore dell’intimidazione e che per questo motivo è stato oggetto di due perquisizioni, mi ha fatto questa rivelazione in occasione di un incontro a casa sua.
Lì per lì non presi in considerazione le sue parole, ma siccome queste persone generalmente non parlano a caso, un elemento di verità forse c’è”. Lo ha rivelato il giornalista e massmediologo Klaus Davi, già candidato nel 2020 scorso per le elezioni comunali di Reggio Calabria.
“Nell’autunno 2023 fui contattato dall’allora Questore di Reggio Bruno Megale che mi ‘annunciò’ la bella notizia: erano state trovate delle pallottole a mio nome davanti a una scuola elementare.
Una telefonata che ho apprezzato molto. Da allora però nessun aggiornamento. Ma capisco che sono approfondimenti complessi e non si possono certo improvvisare. Però al di là degli annunci, negli ultimi mesi la rappresentanza dello Stato a Reggio Calabria non è stata presentissima.
Tutto ciò dimostra plasticamente che sono scomodo anche per loro: un omosessuale e convinto sionista di questi tempi in Italia non è visto benissimo, ahimé, anche da una parte delle istituzioni.
Stiamo però ai fatti: una persona mi fece andare a casa sua e insistette sul fatto che le pallottole fossero un avvertimento proveniente da ambienti politici e che i Rom non c’entravano nulla e tantomeno lui. Quanto sia attendibile questa versione non sono in grado di dirlo.
Ma la persona ha ritenuto la cosa talmente importante da volermela comunicare personalmente”, ha spiegato Davi. “Spero che questa ‘rivelazione’ scuota il generale torpore che interessa questa vicenda.
Auspico che ora la Prefettura ma sono certo che sarà cosi si attivi con celerità compatibile con i tempi tecnici necessari in queste cose, per verificare quanto accaduto.
Anche perché in questo caso la parte lesa non è Klaus Davi, ma lo Stato e la sua credibilità agli occhi dei cittadini.”, ha concluso Klaus Davi.