“Il Mito dei Borbone” tra realtà e invenzione presentato dal prof. Mammone
L'incontro si svolgerà giovedì 5 settembre al Castello Aragonese
Proseguono gli Incontri di Storia promossi dall’Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con la Biblioteca “Pietro De Nava”, nell’ambito delle manifestazioni di Reggio Estate 2024, dedicati a fatti ed eventi di storia moderna e contemporanea, che si avvalgono del Patrocinio, oltreché del Comune di Reggio Calabria, di quello dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria, della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, dell’ Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, dell’Istituto Storico Italiano per l’Età Moderna e Contemporanea. Giovedì 5 settembre presso la Sala Garcilaso de la Vega del Castello Aragonese, si terrà l’incontro con il Prof. Andrea Mammone, Docente di storia all’Università La Sapienza di Roma, già docente alla University of London, a proposito del volume dello stesso Autore, avente per titolo “Il mito dei Borbone. Il Regno delle Due Sicilie tra realtà e invenzione”, un saggio di particolare pregio che cerca di spiegare il perdurante mito, soprattutto nel Mezzogiorno, della spodestata dinastia. Negli ultimi anni, la memoria collettiva dell’Unità d’Italia è stata messa in discussione e si sono moltiplicate le controstorie sul Risorgimento. Una rilettura della storia che vede nella spedizione garibaldina e nell’annessione del Regno delle Due Sicilie una vera e propria conquista coloniale da parte di un potere straniero.
Secondo questa visione i Piemontesi avrebbero depredato il Meridione, impoverendolo a vantaggio del Settentrione, causando arretratezza culturale ed emigrazione di massa e lasciandolo in una condizione di inferiorità economica e sociale. Secondo fantasiosa interpretazione del passato, il più grande complesso siderurgico della Calabria sarebbe stato volutamente lasciato decadere per favorire l’industria settentrionale; le riserve auree dei Borbone e il sistema bancario del regno sarebbero stati depredati per riempire le casse sabaude. Una visione che considera i briganti come eroi resistenti, l’assedio di Gaeta come un evento da mitizzare, promuove giornate del ricordo per le vittime borboniche ma dimentica i tantissimi patrioti meridionali che si sono battuti per un’Italia unita.
Lo storico Andrea Mammone nel suo importante saggio esamina le numerose narrazioni antirisorgimentali e ne mette in luce le distorsioni, dissezionando il mito che le accompagna, raccontando le contraddizioni e la realtà del Regno delle due Sicilie e ripercorrendo i fatti ignorati dalla galassia revisionista. Partendo dal presupposto che una tale rivisitazione della storia sia indissolubilmente legata alle attuali condizioni economiche e politiche del Mezzogiorno che alimenta «il fascino di una narrazione che, in linea con le tendenze populiste odierne, e sfruttando alcune paure e malumori popolari, spinge al vittimismo e scarica le responsabilità su un nemico (immaginario o reale), offrendo soluzioni facili a problemi complessi». Agli incontri porteranno i saluti la Dott.ssa Daniela Neri, Responsabile della Biblioteca Pietro De Nava; il Dott. Stefano Iorfida, Presidente dell’Associazione Anassilaos; il Prof. Giuseppe Caridi, Presidente della Deputazione di Storia Patria per la Calabria; la Dott.ssa Angela Puleio, Direttrice dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria; il Dott. Vincenzo De Angelis, Presidente del Comitato Provinciale di Reggio Calabria dell’ Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano. A condurre e moderare il Dott. Fabio Arichetta, Deputato Storia Patria per la Calabria e responsabile Anassilaos del Centro Studi Storici “Rosario Romeo”.