Il sindaco di Polistena Tripodi: “Garanzie e giustizia per i lavoratori portuali ex Automar”
“In questi giorni abbiamo appreso dello scalo di navi portacontainer di enormi dimensioni al Porto di Gioia Tauro. Ciò costituisce un segno che potrebbe fare ben sperare per il futuro dello sviluppo del Porto se solo si riuscisse a coniugare le attività storiche svolte nello scalo con quelle dell’indotto della futura ZES che tuttavia stenta a decollare”. E’ quanto scrive in una nota il sindaco di Polistena, Michele Tripodi.
“Attraverso la creazione dell’”Agenzia del Porto” qualche anno fa, sono stati censiti e ricollocati a lavoro gran parte dei dipendenti portuali rimasti in cassa integrazione per un lungo periodo, rischiando di essere licenziati in modo permanente.
Con le nuove regole molto più flessibili approvate nel tempo che disciplinano il mercato del lavoro, purtroppo per i lavoratori in generale tali rischi sono aumentati insieme alle condizioni di precarietà sociale che spesso accompagnano i periodi più bui delle crisi industriali.
Tuttavia negli elenchi dell’Agenzia sono stati inclusi, per legge, solo una parte di lavoratori portuali percettori di ammortizzatori sociali a quella data. Con ciò gli ex dipendenti del terminalista AUTOMAR dediti alla movimentazione di autovetture, a seguito di licenziamento e cassa integrazione, sono stati completamenti ignorati ed esclusi dai benefici e dai diritti di Agenzia.
Riteniamo, vista anche l’importanza strategica dello scalo portuale per tutti i comuni e per l’entroterra della Piana, che sia doveroso e auspicabile procedere anche alla ricollocazione dei lavoratori ex AUTOMAR, alcuni di essi senza più nemmeno gli ammortizzatori sociali dovuti e praticamente ritrovatisi in mezzo ad una strada.
Sappiamo che nonostante la mediazione del Commissario Straordinario al Porto dott. Agostinelli, il Governo non ha ancora messo nell’agenda delle priorità tale drammatica situazione sociale dei lavoratori che lottano da anni per avere giustizia. Almeno 25 persone chiedono di entrare negli elenchi dell’Agenzia, richiesta che ove non definita, appaleserebbe una evidente disparità di trattamento tra lavoratori portuali.
Chiediamo per tali ragioni conclude Michele TRipodi, che i rappresentanti istituzionali competenti prendano in carico la questione e procedano con urgenza, anche attraverso una negoziazione ad hoc con relativa estensione dei diritti di agenzia, all’inserimento degli lavoratori ex AUTOMAR negli elenchi della Gioia Tauro Port Agency affinchè gli stessi, al pari di tutti gli altri operai meritevoli di tutele, vengano ricontrattualizzati all’interno delle attività operanti all’interno del Porto di Gioia Tauro o del transhipment o dell’indotto”.