Cosenza

Stagionalità, Biodiversità e Ciclo continuo nelle serre “prosegue la pianificazione dell’istituto Majorana”

alunni istituto majorana

La raccolta delle olive nella seconda metà di ottobre; i pomodorini neri, ricchissimi di proprietà, a metà novembre; i broccoli e le rape, verdure tipicamente invernali, a dicembre; gli agrumi, la varietà tardiva che richiede meno trattamenti, a gennaio.

E così via, seguendo le lancette della stagionalità, bussola di ogni attività didattica. Prima si pianifica e poi si realizza. Continua ad essere, questo, il metodo ormai consolidato dell’Istituto d’Istruzione Superiore (IIS) Majorana.

Per esempio, le serre sottolinea il Dirigente scolastico Saverio Madera sono gestite in modo tale da produrre a ciclo continuo, in tutti i mesi dell’anno e accompagnare così passo passo, stagione dopo stagione, tutte le attività destinate agli studenti: dalla coltivazione, all’indicazione dei possibili sbocchi produttivi, alla trasformazione che avviene sia nei laboratori che attraverso le cucine dell’Alberghiero.

Verdure, frutta ortaggi e non solo. Gli studenti dell’agrario hanno sperimentato anche la fioricultura con i ciclamini, piantine invernali coloratissime, a testimonianza del recupero anche estetico che si sta mettendo in atto.

Quello che si vuole trasmettere aggiunge Madera è di avere la capacità di cogliere il meglio della stagionalità e le opportunità offerte dalla biodiversità regionale, recuperando la consapevolezza che non esiste una sola stagione produttiva e monoculturale, ma un ventaglio di possibilità e percorsi di emancipazione scolastica, professionale ed imprenditoriale.

La lattuga, le fragole ed il pomodorino nero a grappolo che deve il suo colore scuro all’alto contenuto di antocianine, un potentissimo antiossidante utile contro la formazione dei radicali liberi e quindi contro l’invecchiamento, ma anche per prevenire i tumori.

E poi ci sono le erbe aromatiche, come il prezzemolo, la salvia ed il basilico che rendono profumatissime le ricette realizzate nelle cucine dell’Istituto Professionale Alberghiero che si affaccia proprio sui terreni dell’Agrario.

Nella serra idroponica, tecnica di coltivazione delle piante fuori suolo e con basso impatto ambientale caratterizzata da un ridotto consumo idrico, rispettando il calendario della stagionalità è stato avviato il ciclo di produzione di diverse colture, oggetto delle esercitazioni di produzioni vegetali a cui si dedicano gli studenti delle classi terze, quarte e quinte.

Aspettando il tempo della stagione olivicola, con la raccolta, la molitura e l’imbottigliamento dell’extravergine Majorana, nella serra tradizionale a tunnel, invece, sono state messe a dimora broccoli neri, cavolfiori, rape e gli altri ortaggi invernali come la verza, la catalogna, lo scalogno. Saranno raccolti a dicembre.

Tra le altre attività non mancano quelle che prevedono anche la pulizia del fondo come avviene, per esempio, con gli agrumi, per la grande maggioranza di varietà tardive che cominceranno quindi a maturare da gennaio, scelta voluta, quella di impiantare varietà tardive, per pianificare al meglio tutte le lavorazioni dell’Azienda agricola del Majorana.

Gli obiettivi sono due: fare in modo che le produzioni non si accavallino, così da lavorare didatticamente tutto l’anno dedicando ciascun periodo a ciascuna lavorazione e ridurre l’impatto ambientale scegliendo colture che necessitano meno trattamenti fitosanitari/biologici.

Rispettando il principio di rotazione delle colture dopo la semina dei legumi dell’anno scorso, quest’anno sarà seminata una graminacea: l’orzo distico, adatto alla produzione di birra, di prossima produzione nei laboratori di fermentazione del Majorana con l’obiettivo di realizzare un birrificio da artigianale ad agricolo. I locali saranno inaugurati a breve.

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