Rende: guidava ubriaco e sotto effetto di stupefacenti causando la morte di 4 giovani, arrestato dai carabinieri
“Omicidio stradale, guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e inosservanza delle norme del Codice della Strada”, sono queste le accuse con le quali i militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rende hanno tratto in arresto un 33enne cosentino che nella notte del 6 ottobre 2019 causò la morte di 4 giovanissimi a seguito di incidente stradale.
Le indagini condotte dai militari dell’Arma e coordinate dalla Procura della Repubblica di Cosenza, hanno consentito di accertare che l’automobilista, in quella tragica notte che costò la vita a quattro giovani cosentini a bordo di una Volkswagen Polo, era alla guida della propria autovettura con un tasso alcolemico superiore ai limiti di legge e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti del tipo “cannabinoidi”.
Le ulteriori attività investigative dei militari e le consulenze tecniche disposte dal Procuratore della Repubblica di Cosenza, Dr. Mario Spagnuolo e dal Pubblico Ministero titolare dell’indagine, consentivano di accertare che il conducente della Citroen C3 percorreva il tratto urbano della ss 107 ad una velocità di circa 120 km/h, a fronte di un limite di 50 km/h.
Per tale motivo il GIP del Tribunale di Cosenza, su richiesta della locale Procura, valutato il rischio concreto che il 33enne possa attuare analoghe condotte delittuose, ha emesso l’Ordinanza di Custodia Cautelare nei confronti del medesimo, eseguita nella mattinata odierna, dai militari della Benemerita.
Il giovane, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Cosenza.
Ennesimo episodio che mette in risalto la particolare determinazione con cui il Comando Provinciale dei Carabinieri di Cosenza e la Procura della Repubblica di Cosenza, contrastano i reati stradali ed in particolar modo guida in stato di ebbrezza, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e omicidio stradale, le cui pene sono tra l’altro state recentemente inasprite, fenomeno che, se non arginato, può causare gravissimi episodi come quello della tragica notte del 6 ottobre 2019.