Città Metropolitana, raggiunto protocollo d’intesa per inserimento socio-lavorativo di persone soggette a restrizioni di libertà personale
La Prefettura monitorera l'attuazione del protocollo che prevede percorsi di formazione professionale orientamento ed avvio al lavoro
Nel pomeriggio odierno, alle ore 16:00, presso il Salone degli Stemmi del Palazzo del Governo, è stato sottoscritto un Protocollo di intesa per favorire l’inserimento socio-lavorativo delle persone soggette a restrizioni della libertà personale nel territorio della Città metropolitana di Reggio Calabria.
L’accordo prevede il coinvolgimento, oltre della Prefettura, dell’Assessorato Regionale politiche per il lavoro, formazione professionale, turismo, tutela dell’ambiente, ITS e alta formazione, del Tribunale di Sorveglianza, delle Direzioni degli Istituti penitenziari di Reggio Calabria, delle Case Circondariali di Palmi e Locri, dell’Istituto a Custodia Attenuata di Laureana di Borrello, dell’Ufficio Distrettuale di Esecuzione Penale Esterna, di Confindustria, dell’ANCE, del FAI, del Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, del Garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale, dell’Ordine dei Consulenti del lavoro, dell’ARPAL – Azienda Calabria lavoro, del Centro per l’impiego di Reggio Calabria, dell’Ente Scuola Edile Formazione e Sicurezza di Reggio Calabria.
Tutti gli intervenuti hanno manifestato grande soddisfazione per l’iniziativa, che si pone l’obiettivo del reinserimento, attraverso la dignità del lavoro, delle persone soggette a restrizioni della libertà personale, grazie ad una formazione specifica che consenta loro di operare nei cantieri edili con professionalità ed in sicurezza.
Verranno attuati specifici percorsi di formazione professionale, di orientamento e di avvio al lavoro, organizzati nell’ambito di una strategia complessiva che vede il coordinamento delle competenze e delle risorse messe in campo da tutti i soggetti istituzionali coinvolti. Una Cabina di regia, istituita presso la Prefettura, monitorerà l’attuazione del Protocollo.
Sarà responsabilità delle Direzioni degli Istituti penitenziari e dell’Ufficio Distrettuale di Esecuzione Penale Esterna, individuare le persone potenzialmente interessate e ritenute idonee, che saranno autorizzate dalla Magistratura di Sorveglianza a partecipare ai Corsi di formazione professionale e di addestramento svolti dall’Ente Scuola Edile Formazione e Sicurezza, ed ai tirocini formativi e di orientamento organizzati dal Centro per l’impiego e da ARPAL.
A favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro, e l’effettivo inserimento lavorativo, contribuirà inoltre l’impegno di Confindustria, ANCE, FAI ed Ordine dei Consulenti del lavoro.
L’intesa si propone di realizzare concrete opportunità di riscatto e di crescita, permettendo al beneficiario di affrancarsi dagli errori del passato e, contestualmente, alla comunità di arricchirsi di buoni esempi di emancipazione, auspicando che possano rappresentare un positivo modello di sana reintegrazione nel tessuto sociale.