“Siamo soddisfatti, sapevamo di essere dalla parte della ragione. Nessuna delle atlete della Cosenza pallanuoto ha assunto comportamenti antisportivi o violenti.
Così come il nostro pubblico, passionale, focoso ma mai violento. Il deferimento avrebbe sospeso per lungo tempo il nostro portiere oltre che sanzionare l’associazione sportiva e i dirigenti. Addirittura qualcuno chiedeva la ripetizione della finale di play out o il ripescaggio”.
Tira un sospiro di sollievo il patron della Cosenza pallanuoto. Ieri mattina, il Tribunale Federale, I Sezione, si è espresso per la vicenda legata alla finale playout della scorsa stagione ed ai presunti fatti accaduti a margine di quella partita che ha, di fatto, salvato la categoria della Cosenza Pallanuoto.
Atleta prosciolta e improcedibilità del ricorso contro la Cosenza pallanuoto. Merito del lavoro, certosino e prezioso, portato a termine dall’avvocato Andrea Borsani, dirigente della squadra cosentina.
Prosciolta l’atleta Martina Brandimarte e piena ragione alla società bruzia. “Ringraziamo l’ avvocato Andrea Borsani per aver sostenuto le difese della squadra.
Avevamo grande fiducia nella giustizia sportiva, anche perché consapevoli di quanto realmente accaduto alla fine della partita con la Locatelli, di gran lunga lontano da quanto ricostruito ed esposto negli ultimi mesi sui quotidiani da parte dei loro dirigenti.
La Cosenza pallanuoto ha meritato la serie A1 rispettando sempre i principi di lealtà, correttezza e probità che hanno da sempre contraddistinto il comportamento dei propri componenti dentro e fuori la piscina”, ha affermato Manna.
A margine, anche il commento dell’avvocato Borsani: “è una bella soddisfazione personale e professionale. Sono contento si sia fatta luce su quanto accaduto alla fine della partita con la Locatelli, vinta meritatamente dalla Cosenza Pallanuoto.
Sono sempre stato convinto dell’innocenza della nostra atleta e sono felice che non ci siano state ulteriori sanzioni per la Cosenza pallanuoto”.