Piovono multe ai semafori sulle bretelle, Ripepi “esperimento per migliorare la sicurezza stradale o per battere cassa sulle spalle dei cittadini?”
“Sanzioni in massa ai semafori sulle bretelle: esperimento per migliorare la sicurezza stradale o per battere cassa sulle spalle dei cittadini?” arriva così la denuncia del Presidente della Commissione Controllo e Garanzia Massimo Ripepi, in risposta alle numerose segnalazioni dei cittadini riguardo al consistente numero di multe emesse attraverso le telecamere installate ai semafori sulle bretelle che intersecano Viale Calabria e Via Sbarre.
“Un aumento smisurato di sanzioni che sta destando grande preoccupazione tra i cittadini, già gravati da innumerevoli difficoltà economiche, e che aprono inevitabilmente a una riflessione sulle reali motivazioni di questo sistema di controllo!”.
“È giusto rispettare le regole, ma bisogna anche considerare l’equità e il buon senso nel loro utilizzo, evitando un uso punitivo e vessatorio delle sanzioni che si traduce, di fatto, in un ulteriore fardello economico per le persone” ha spiegato il Presidente Ripepi.
“In un periodo di crisi, in cui le famiglie faticano a coprire le spese di base e a tenere il passo con le sempre crescenti difficoltà quotidiane, è lecito chiedersi se la pressione economica esercitata da queste multe sia davvero giustificabile.
Nessuno contesta il valore della sicurezza stradale o l’importanza del rispetto delle regole. Tuttavia, questo non può e non deve diventare un pretesto per ‘battere cassa’, né un modo subdolo per aumentare le entrate dell’Amministrazione sulle spalle dei cittadini, molti dei quali sono già stremati dalla situazione economica.”
“Certamente, un’Amministrazione attenta e oculata dovrebbe mirare a trovare il giusto equilibrio tra educazione civica e rispetto delle regole senza ricorrere a una gestione “punitiva” delle infrazioni.
Mettere ulteriormente in difficoltà la popolazione con un sistema sanzionatorio eccessivo sembra più una comoda scorciatoia per compensare eventuali mancanze di risorse, piuttosto che una vera soluzione” ha puntualizzato Massimo Ripepi.
“La giustificazione secondo cui le telecamere mirano alla sicurezza dei cittadini, perde valore quando diventa evidente che il numero delle multe sta raggiungendo cifre sproporzionate. In fin dei conti, sarebbe sufficiente adottare una politica di prevenzione e un sistema di segnaletica più chiaro.”
“È inevitabile, dunque, che sorgano dubbi rispetto alle reali motivazioni che hanno portato il Comune a condurre questo esperimento. Dubbi che trovano fondamento nella totale mancanza di intervento e nel disinteresse mostrato, ad esempio, verso il passaggio pedonale più pericoloso della città, situato sulle bretelle a monte del ponte di San Pietro, dove mancano le strisce pedonali e l’illuminazione, e dove alcuni nostri concittadini hanno perso la vita. Per non parlare della zona strategica intorno al Grande Ospedale Metropolitano, dove il traffico caotico mette in pericolo quotidianamente i cittadini che escono dall’autostrada per recarsi in ospedale.
Dunque, la ‘carta’ della sicurezza stradale e pubblica viene tirata fuori soltanto quando può essere utilizzata per battere cassa?
Certamente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni passa anche attraverso la percezione di una gestione giusta, equilibrata e trasparente, dove l’Amministrazione sappia ascoltare i bisogni e le difficoltà della propria comunità e non perda di vista il suo dovere primario: servire i cittadini, non gravare su di loro.” – ha spiegato il Consigliere Comunale Ripepi.
“Per questo motivo, giovedì 7 novembre, convocherò una seduta della Commissione Controllo e Garanzia, appositamente per verificare gli atti amministrativi ed ascoltare le associazioni dei consumatori, al fine di chiarire e verificare la ratio che si cela dietro questa scelta: che sia, com’è giusto, la sicurezza dei cittadini e non certamente la mera volontà di fare cassa sulle loro spalle.”
“Se l’intento è davvero quello di garantire maggiore sicurezza sulle nostre strade” ha concluso Ripepi “allora l’amministrazione non dovrebbe avere difficoltà a fornire spiegazioni dettagliate e trasparenti.
Non possiamo accettare che queste telecamere si trasformino in una macchina per fare cassa, gravando ulteriormente su cittadini già stremati. Serve un’azione equilibrata e giusta, e il Comune ha il dovere di essere trasparente verso chi rappresenta.
La Commissione Controllo e Garanzia continuerà a monitorare la questione con serietà e attenzione, per garantire che ogni misura adottata sia realmente trasparente, equa e motivata da un reale interesse per la sicurezza.”