Vibo Valentia

Giovanni Macrì “Mileto non deve essere sciolto, il ministero smentisce la prefettura di Vibo Valentia”

giovanni macrì

Per la seconda volta le conclusioni della Prefettura di Vibo Valentia sono state smentite dal Ministero dell’Interno. Come per Nicotera, anche per Mileto si è ripetuto un copione già visto, con il Ministero che ha respinto la richiesta di scioglimento degli organi elettivi comunali.

È evidente che il Ministro Piantedosi stia mantenendo fede ai propri impegni, anticipando, in qualche misura, il progetto di riforma in cantiere.

Questo atto di rigore certifica finalmente quanto questa norma, ormai obsoleta, possa trasformarsi in un pericoloso strumento contro lo stato di diritto e la democrazia, specie se nelle mani sbagliate.

È quanto afferma Giovanni Macrì, già Sindaco di Tropea dal 2018 al 2024, accogliendo con soddisfazione il provvedimento del Ministero dell’Interno che, dopo mesi di incertezze, mette la parola fine sulla vicenda di Mileto.

Esprimo la mia gioia continua Macrì per questo risultato che permette all’amico e stimato Sindaco Salvatore Fortunato Giordano, amministratore onesto e capace, di ritrovare la serenità dopo essere stato sottoposto a quella che, senza esitazione, posso definire una vera e propria tortura psicologica, dalla quale sono passato anch’io.

Entrambi siamo stati vittime di un approccio basato su due pesi e due misure, ma questa volta, per il sindaco di Mileto e la sua comunità, è prevalso finalmente un giudizio equo.

Il buon senso e i valori dello stato di diritto hanno sconfitto una sorta di Santa Inquisizione, ormai intollerabile anche per lo stesso Ministero.

Pur avendo pagato un prezzo altissimo per questa battaglia conclude Macrì ritengo che gli sforzi compiuti non siano stati vani.

Alla luce di questa decisione ci sarebbero molte cose da dire, cosa che farò nelle sedi opportune, per ora mi limito a rimarcare come l’associazione della comunità di Tropea alla locale di Mileto sia un’ipotesi assurda e offensiva.

Nonostante l’amarezza, sono intenzionato a difendere il mio onore e il mio ruolo di fedele servitore dello Stato.

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