Riceviamo e pubblichiamo
Nelle prime ore della mattina del 15 novembre 2024, in provincia di Cosenza e a Bari, i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 15 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, a vario titolo ipotizzati nei loro confronti, tra cui, rispettivamente, favoreggiamento personale aggravato dalla finalità di agevolazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione aggravata dalle modalità mafiose. Il provvedimento, emesso su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, scaturisce dall’ampia attività di indagine coordinata dalla DDA di Catanzaro e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Cosenza e della Compagnia di Cassano all’Ionio. Le investigazioni, nello specifico, erano state avviate al fine di individuare e trarre in arresto Leonardo ABBRUZZESE, classe 1985, che si era sottratto all’esecuzione della misura cautelare in carcere emessa nei suoi confronti nell’ambito del p.p. 4168/16 RGNR (c.d. operazione Athena), risalente al 30 giugno 2023 e coordinata dalla DDA di Catanzaro, in quanto attinto da gravi indizia in ordine alla sua presunta partecipazione, con ruolo di rilevo, all’associazione di tipo ‘ndranghetista riconducibile ad esponenti della famiglia ABBRUZZESE di Lauropoli. Le attività, sviluppatesi attraverso un’importante attività di indagine, consistente in attività tecniche e di tipo tradizionale, ha consentito il rintraccio del latitante, avvenuto a Bari il 6 novembre 2023, e la individuazione, sul piano della gravità indiziaria, della rete di fiancheggiatori che gli ha garantito sostegno ed assistenza logistica. Le risultanze acquisite, in particolare, hanno permesso di ricostruire, in termini di gravità indiziaria (nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa), i passaggi della latitanza dell’ABBRUZZESE, nel senso che il 17 ottobre 2023 lo stesso, già latitante, sarebbe stato trasferito dal comune di Spezzano Albanese alla città di Bari a bordo di un’ambulanza riconducibile ad un’associazione del cosentino e condotta da un volontario di soccorso, in modo da eludere più agevolmente eventuali controlli di polizia durante il tragitto. Nel capoluogo pugliese ha, quindi, potuto contare sull’ospitalità garantitagli all’interno di una villa riconducibile a soggetti di quel contesto territoriale inseriti nei circuiti relazionali degli ABBRUZZESE, dove è stato rintracciato in occasione del suo arresto eseguito il 6 novembre 2023 dai Carabinieri dei Comandi Provinciali di Bari e Cosenza. Le indagini hanno consentito altresì di ricostruire, sempre sul piano della gravità indiziaria, l’esistenza di un’associazione finalizzata allo spaccio di cocaina ed eroina, operante nei comuni di Spezzano Albanese e Terranova da Sibari Sono state, ricostruite, infine, un’estorsione ed una tentata estorsione aggravate dal metodo mafioso, poste in essere, rispettivamente, ai danni di un assuntore di stupefacenti, affinché saldasse un debito pari a 25.000 euro circa contratto per pregressi acquisti di droga, e nei confronti di un imprenditore agricolo per recuperare da quest’ultimo non meglio specificati crediti. Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari.