“Sibari dimenticata”: Garofalo denuncia lo stato della stazione e della città
Cassano All’Ionio – L’avvio dei lavori di elettrificazione della tratta ferroviaria Sibari-Crotone, dopo oltre quarant’anni di attesa, ha scatenato reazioni contrastanti. Tra le voci più critiche, quella di Francesco Garofalo, presidente del Centro Studi Giorgio La Pira, che non nasconde la sua amarezza.
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“In questi ultimi giorni, un gran casino sull’avvio dei lavori dell’elettrificazione della tratta ferroviaria Sibari Crotone, che arriva con oltre quarant’anni di ritardi. C’è chi esulta, invece di arrossire dalla vergogna”. È quanto afferma, Francesco Garofalo, presidente del Centro Studi Giorgio La Pira, di Cassano All’Ionio. “Dopo averci fatto viaggiare, su una rete antidiluviana e con treni da far west – rimarca Garofalo -, annunciano la notizia come un fatto storico. Ecco perché la gente è davvero stanca. È stanca di una classe politica, anacronistica e in ritardo con la storia. Intanto, continua il silenzio imbarazzante ed assordante, sulla bretella che esclude la stazione di Sibari. Un opera, che a dire degli stessi cittadini, uccide completamente l’economia e sfregia la zona dal punto di vista paesaggistico ed ambientale.
A Sibari – ricorda il presidente del Centro La Pira -, una volta c’era la Clinica, il Ferrotel, gli Uffici Territoriale del Consorzio di Bonifica, il Centro Lattiero Caseareo, l’Ufficio Agricolo, il Conserficio, e non ultimo, quello dell’Inps. Oggi, con la bretella, anche la stazione rimarrà un bel ricordo. Si potrebbe scrivere un bel libro: i sogni nascono a Sibari e muoiono a Sibari”.