Reggio Calabria

Censura e abusi in Consulta Giovani, Lorenzo Scappatura (AP Giovani) “punito e rimosso dal mio ruolo solo perché non sono d’accordo con Falcomatà”

Lotteremo per la libertà e la democrazia.

“Ho appreso con grande rammarico e indignazione di essere stato rimosso dall’incarico di Responsabile dell’Ufficio ‘Social e Stampa’ della Consulta Giovani della Città Metropolitana di Reggio Calabria, attraverso un’e-mail inviatami dal Consiglio Direttivo, alla quale ho risposto con una lettera chiarendo la mia posizione.

Una decisione presa all’improvviso, senza preavviso e, soprattutto, senza rispettare le procedure stabilite dallo Statuto e dal Regolamento Interno. Un atto che sa di censura e di abuso di potere, perpetrato con modalità che nulla hanno a che vedere con i principi di trasparenza e democrazia che la Consulta dovrebbe incarnare.

È evidente che questo neo-organo giovanile, anziché essere un luogo di confronto libero e aperto, sia diventato un prolungamento della Giunta Falcomatà e ne ha adottato in tutto e per tutto il modus operand.” scrive in una nota il Coordinatore Regionale di Alternativa Popolare Giovani, Lorenzo Scappatura.

“Ci si dimentica (forse volontariamente) infatti, che nella scorsa riunione il mio intervento è stato soltanto una conseguenza alle dichiarazioni del Consigliere Comunale Giuseppe Giordano, per esprimere il mio punto di vista su alcune affermazioni da quest’ultimo rilasciate e che non condividevo” spiega Scappatura.

“Di fatto, il Consigliere si era lanciato in un discorso propagandistico dell’operato dell’Amministrazione Falcomatà, elogiandone i provvedimenti e descrivendo un quadro ottimistico della città: un intervento del tutto fuori luogo rispetto al contesto.

Eppure ciò che avrebbe dovuto essere una normale discussione si è invece trasformato in un pretesto per attaccarmi e, successivamente alla mia denuncia pubblica di quanto accaduto, per sollevarmi dall’incarico.”

“E’ inoltre doveroso precisare che, rispetto al comunicato diffuso all’indomani della riunione, in cui denunciavo pubblicamente quanto accaduto, ho semplicemente operato in qualità di Coordinatore Regionale di Alternativa Popolare Giovani, senza alcun riferimento al ruolo ricoperto nella Consulta” ha spiegato Lorenzo Scappatura.

“Il mio incarico nella Consulta non mi impedisce di esprimere posizioni politiche personali. Anzi, proprio un membro del Consiglio Direttivo stesso ha ribadito che i membri della Consulta sono liberi di esprimersi a titolo individuale. Non ho mai parlato a nome della Consulta, eppure è stata adottata nei miei confronti una misura ritorsiva a questo punto evidentemente a scopo punitivo.”

A conferma di questa incongruenza, Scappatura cita testualmente quanto scritto da un membro del Consiglio Direttivo: “Come singoli, siete liberi di esprimervi e agire secondo la vostra coscienza.

Tuttavia, come membri e rappresentanti della Consulta, vi invitiamo a evitare di rilasciare dichiarazioni o di compiere azioni a nome dell’organizzazione, salvo indicazioni specifiche.”

E aggiunge: “Non avendo mai rilasciato dichiarazioni o intrapreso azioni a nome della Consulta, ma solo a titolo personale, ritengo che queste affermazioni non siano in alcun modo coerenti con la situazione specifica.

Tale atteggiamento, da due pesi e due misure, non può che confermare l’estrema vicinanza al modus operandi tipico falcomatiano portato avanti dai membri del Consiglio Direttivo.”

“I membri del Consiglio Direttivo dovrebbero piuttosto riflettere profondamente sui valori che si intendono portare avanti nell’organizzazione, con particolare riguardo al rispetto del concetto di libertà di pensiero e di espressione individuale”invita Scappatura.

“Il mio pensiero va infatti a tutti quei membri della Consulta, tantissimi, che si sono iscritti a questo organo in buona fede e con la reale intenzione di fornire il proprio apporto per il bene della Città animati dal desiderio di vederla rinascere, ma che di fatto ancora non hanno realizzato la gravità di quanto è successo.”

“La decisione del Consiglio Direttivo di sollevarmi dall’incarico, oltre a essere arbitraria, è anche contraria allo Statuto e al Regolamento Interno” ha puntualizzato il Coordinatore regionale di AP Giovani.

“Le Commissioni di lavoro sono organi della Consulta, e la competenza per la nomina e la revoca dei loro componenti spetta esclusivamente all’Assemblea Ristretta, come stabilito dall’Articolo 10 dello Statuto.

In questo caso, l’Assemblea non è stata né convocata né interpellata, rendendo il provvedimento privo di legittimità e viziato da incompetenza.”

“Non sono mai stato assente ingiustificato, non è stata presentata alcuna mozione motivata da due terzi dei membri dell’Assemblea Ristretta, né sussistono le altre condizioni di decadenza previste dall’Articolo 13 del Regolamento Interno.

Questo conferma che il Consiglio Direttivo ha agito in totale violazione delle regole, con un evidente intento punitivo.”

Alla luce di queste irregolarità, Scappatura annuncia: “Mi rivolgerò al Prefetto di Reggio Calabria, al Sindaco della Città Metropolitana, all’ANCI Giovani e agli organi competenti, per chiedere un intervento sulle modalità di gestione della Consulta.

È inaccettabile che un organo che dovrebbe garantire la partecipazione giovanile venga gestito con logiche di potere e di censura. Chiederò che venga fatta chiarezza su quanto accaduto e che si ponga fine a questo atteggiamento autoritario e politicizzato.”

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio
× Invia la tua notizia!