I campioni del mondo Antonio Cabrini e Gianluca Zambrotta protagonisti con la Città Metropolitana di Reggio Calabria dell’incontro ‘Il Calcio è Arte’
Per il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà “icone del nostro Paese che rafforzano la narrazione diversa che proviamo ad offrire della nostra città”. Per il vicesindaco Carmelo Versace “i giovani hanno avuto modo di poter conoscere e confrontarsi con due grandi campioni”. Zambrotta e Cabrini “ci auguriamo che la Reggina torni nel massimo campionato di calcio”
“C’è poi la straordinaria cornice di pubblico dei ragazzi – ha aggiunto il primo cittadino – che hanno l’occasione e la possibilità di ascoltare la vita straordinaria di due campioni come Cabrini e Zambrotta. Hanno la possibilità di conoscere quello che hanno realizzato nella loro vita attraverso l’impegno e il sacrificio, la capacità di realizzare i propri sogni attraverso il lavoro, di rialzarsi dopo una sconfitta. Sono tutti valori – ha concluso Falcomatà – che vengono trasmessi anche attraverso lo sport e non è banale parlarne soprattutto in un momento in cui assistiamo a scene poco edificanti nei campi di provincia e in quelli giovani, con scene che nulla hanno a che vedere con lo sport”. Presente all’iniziativa anche il vicesindaco metropolitano Carmelo Versace che ha dichiarato: “E’ un momento importante per la nostra città, altri due campioni che hanno dato molto nello sport, in termini di professionalità e di umanità perché. Cabrini e Zambrotta sono due persone che sono sempre state vicino al mondo del sociale e lo hanno dimostrato in tutta la loro carriera. La loro presenza a Reggio Calabria, in questo tipo di iniziativa – ha aggiunto – conferma, ancora di più, i rapporti che stiamo portando avanti a livello nazionale e internazionale, non tanto per le istituzioni ma per i ragazzi che hanno la possibilità di conoscere e confrontarsi con dei veri campioni. Stiamo provando a dare, ancora una volta, un’immagine diversa nell’ottica di ottenere il titolo di Capitale della Cultura. Sarebbe un bel riconoscimento per tutta la Calabria”.
Per Antonio Cabrini “Il calcio attuale è cambiato in maniera non dico totale, ma quasi. Dire che il calcio di una volta sia simile, o abbia lasciato qualcosa al calcio attuale, è molto difficile. Nell’arco di venti anni sono diventati due sport diversi, per metodologie di allenamento, di strutture, sono cambiate le società, che hanno inserito nel calcio anche il concetto di business. Per il resto è cambiato il modo di giocare, il modo allenarsi è quindi molto difficile fare un paragone con quello di vent’anni fa”. “L’emozioni rimangono le stesse – ha detto Cabrini – il calcio è sempre uno sport e quando arrivi ad un traguardo importante, fondamentale, l’emozione è sempre la stessa quella che ti offre grandi soddisfazioni”. “Reggio Calabria è stata una città che ha sempre dato tanto al calcio – ha ricordato – adesso sta attraversando un momento diverso, ma gli auguro di recuperare e tornare ai vecchi fasti. Vorrei comunque che questi giovani possano capire l’importanza dell’avvicinamento ad un’attività sportiva, che sia il calcio o altra disciplina. Lo sport è importante ed essenziale per la crescita umana, e – ha concluso – rappresenta un veicolo che aiuta molto”.
Gianluca Zambrotta introducendo il suo intervento ha affermato: “E’ un piacere essere qui oggi e vedere tanti giovani, tanti ragazzi parlare di calcio. E’ sempre bello descrivere e raccontare le nostre esperienze, cercare di dare qualche spunto per quella che è stata la nostra esperienza sportiva con il nostro calcio. E’ chiaro che ogni epoca ha una caratteristica propria e il calcio non è esente, nello sport è così, credo che sia giusto c’è una naturale evoluzione e non ritengo opportuno fare dei paragoni. Oggi ci siamo confrontati con Antonio Cabrini – ha evidenziato Zambrotta – uno dei ragazzi d’oro del 1982, perché oltre ad essere stati grandi professionisti, hanno una spiccata bellezza umana. Hanno dato il massimo come noi nella vittoria del mondiale del 2006, un anno particolare per il calcio italiano. Il nostro segreto – ha detto – è stato quello di essere anche noi un gruppo straordinario, prima di uomini e poi di calciatori che hanno scritto una storia indimenticabile del calcio non solo italiano ma mondiale”. “I ricordi di Reggio Calabria – ha affermato – sono sempre legati alle sfide contro la Reggina. In particolare alla gara con la Juventus quando perdemmo al Granillo per due a uno. E’ sempre bello tornare in Calabria e a Reggio, questa è una splendida città sul mare, con una storia importante e spero che gli amaranto possano tornare a giocare e calcare nuovamente i campi della serie A”.