Ritirata la legge per un nuovo finanziamento da 34 milioni a Sacal
Lo Schiavo «ancora una volta si è provato a elargire risorse senza approfondimenti normativi».
«Ogni tanto prevale il buonsenso, che in questo caso si è manifestato sotto forma di ritiro delle nuove elargizioni a scatola chiusa a Sacal che avrebbero dovuto essere discusse oggi nella prima Commissione consiliare.
L’argomento sono i 34.758.000 euro che, con un comma aggiunto all’Art. 18 della legge regionale 47/2023, la maggioranza avrebbe erogato alla società aeroportuale a titolo di finanziamento.
Questo dopo i 38 milioni di euro già “stornati” dal Piano operativo complementare (Poc) al Pac 2014-2020 e dopo l’inverosimile aumento di capitale di 75 milioni di euro che ha prosciugato un intero capitolo de Fondo europeo di sviluppo regionale destinato agli investimenti».
Lo dichiara, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo (presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti) relativamente al ritiro, dall’Ordine del giorno della seduta odierna della Commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale, della Proposta di legge recante: “Integrazioni all’articolo 18 della legge regionale 25 ottobre 2023, n. 47”.
«Prendo atto che la proposta è stata ritirata prosegue Lo Schiavo, ma a futura memoria e nel caso dovesse essere ripresentata con qualche mera correzione, è doveroso esporre i termini della questione.
La Pdl voleva aggiungere un comma a un precedente articolo di legge (art. 18 L. 47/23) che garantiva a Sacal lo stesso sistema di finanziamento e più o meno la stessa somma.
La norma del 2023 richiama due delibere di Giunta regionale del 2023 che hanno rimodulato il Poc 2014/2020 (allo scopo di integrare la programmazione comunitaria con ulteriori linee di intervento).
La prima delibera rimodulava il fondo Pac, destinando alla promozione delle destinazioni turistiche e al potenziamento di infrastrutture aeroportuali somme tolte da altri interventi.
Precisamente 10 milioni di euro sottratti al potenziamento delle infrastrutture di captazione, adduzione, distribuzione, fognarie e depurative per usi civili; 2 milioni di euro presi dai fondi per la tutela, valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale; infine, 13 milioni di euro stornati dai fondi per il potenziamento e la riqualificazione del sistema di collegamento stradale calabrese.
Una scelta alquanto discutibile ma, perlomeno, chiara nei suoi contenuti: niente strade e depuratori per i territori, tutto alla Sacal. Con l’operazione oggi temporaneamente abortita, invece, non era dato comprendere nemmeno da dove sarebbero stati prelevati i 34 milioni e 758mila euro in questione.
In altre parole, al Consiglio regionale si sarebbe chiesto di firmare una cambiale in bianco. Per giunta, la Pdl conteneva una clausola di invarianza finanziaria, il che è abnorme, poiché il Consiglio Regionale è chiamato ad “autorizzare” una spesa, quindi a vincolare determinate somme a una specifica destinazione.
Del resto, che in questi casi serva una relazione finanziaria e una precisa indicazione dei capitoli da cui si prelevano le somme, è stato rilevato anche dal settore legislativo del Consiglio regionale nella relazione di accompagnamento alla Pdl.
Sotto l’aspetto economico e dei vantaggi alla popolazione, questo governo regionale, prima di destinare milioni e milioni, dovrebbe fermarsi un attimo e chiedersi se esista uno studio della Sacal da cui si possa conoscere il rapporto costi-benefici dell’azione realizzata con i precedenti finanziamenti.
O anche chiedere alla Sacal documenti di bilancio da dove si deduca in che modo riesca a coprire i propri costi di capitale. Se è vero, come ha dichiarato la stessa società aeroportuale, che nel 2024 è stato raggiunto un traffico complessivo di 3 milioni di passeggeri, si potrebbe presumere (come segnala del resto la Commissione Europea) che la società sia in grado di coprire in maggior misura i propri costi di capitale.
Cosa che, finora, non risulta. Resta conclude Lo Schiavo il dato politico che, al di là dell’enfasi con la quale viene puntualmente celebrato l’aumento del traffico passeggeri in Calabria, ancora una volta si è tentato di elargire ingenti finanziamenti alla società aeroportuale portando al voto degli organi del Consiglio regionale una proposta di legge non supportata dai necessari approfondimenti normativi, svilendo il ruolo stesso dell’istituzione.
Su questo fronte non sono disposto ad arretrare di un passo, continuerò a dare battaglia e proseguirò nella mia azione di vigilanza e controllo».