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La morte della Pizia in scena a Locri e a Palmi il 22 e il 23 febbraio

Il prezioso spettacolo teatrale per le rassegne dirette da Domenico Pantano.

Centro Teatrale Meridionale - evento la pizia locri

Con “La morte della Pizia” di Friedrich Dürrenmatt, riparte la programmazione a cura del Centro Teatrale Meridionale e del T.C.A. Teatri calabresi associati, per la Direzione artistica di Domenico Pantano, che sta riscuotendo ampio consenso e successo.

Lo spettacolo è in programma il 22 febbraio 2025 a Locri alle ore 21.00 all’Auditorium Palazzo della Cultura, nell’ambito della XXXI Stagione Teatrale della Locride 2024-2025 e il 23 febbraio 2025 a Palmi alle ore 18.30 al Teatro comunale Manfroce, nell’ambito delle Stagioni Teatrali di Calabria.

In scena due grandi interpreti, Patrizia La Fonte e Maurizio Palladino, diretti dal regista Giuseppe Marini, assistente alla regia Giorgia Macrino, scena di Alessandro Chiti, costumi di Helga H. Williams, musiche originali di Paolo Coletta, disegno luci di Alessandro Greco, foto di scena di Pino Le Pera.

Lo spettacolo, prodotto da Progetto Goldstein – traduzione di Renata Colorni edita da Adelphi e adattamento teatrale di Patrizia La Fonte e Irene Lösch, in accordo con Arcadia & Ricono Ltd (per gentile concessione dell’erede Diogenes Verlag) – ha vinto il Premio Franco Enriquez 2024 Città di Sirolo come “Migliore regia”.

“La morte della Pizia” è un autentico cammeo teatrale, tratto dall’omonimo racconto firmato nel 1976 dal drammaturgo svizzero Friedrich Dürrenmatt e pubblicato per la prima volta in Italia nel 1988.

Una messa in scena dai colori grotteschi e beffardi con cui l’autore, non senza un certo sarcastico divertimento, riesaminando a proprio piacimento i fatti e gli accadimenti inerenti la vicenda di Edipo, ripropose nelle pagine le tante verità espresse dall’oracolo di Delfi, nonché quelle che oggi chiameremmo le fake news, intorno alla vicenda, manipolate da oracoli e veggenti.

Attraverso una briosa trama tessuta ad hoc su personaggi e attori, nel tentativo di conoscere e capire la realtà, si fa leggibile il conflitto insanabile tra chi vede la follia del caso e chi cerca di leggere un senso organico nel groviglio degli accadimenti che ci travolgono.

Pannychis Undici, sacerdotessa Pizia, in carico all’oracolo di Delfi, oramai prossima allo scadere dei suoi giorni, viene convocata dal potente Tiresia assieme a Merops Ventisette, sacerdote-tesoriere del tempio, a render conto di taluni responsi per rivedere al cospetto imbarazzante delle vittime, le vicende e le profezie di cui entrambi si sono resi, in diverso modo, artefici.

Edipo, Giocasta, la Sfinge, appaiono sulla scena come visioni rivelatrici della fragilità dei nostri mezzi di conoscenza. La Pizia e Tiresia a confronto con una realtà che va ben oltre le profezie, esauriranno insieme il loro compito.

Verrà dunque il tempo della nuova Pizia, perché le Pizie e i veggenti passano, mentre i mercanti di notizie sopravvivono.

Dürrenmatt smaschera, in chiave grottesca, il mito e delinea con tinte forti lo smarrimento degli uomini travolti da un groviglio di eventi incontrollabili.

Come i Greci sono costretti a scegliere una loro verità in mezzo a un vortice di oracoli e profezie, lo stesso accade a noi, nel nostro tempo: è umano credere a quello che risponde alle nostre aspettative o che ci tranquillizza nelle nostre certezze.

Il testo di Dürrenmatt rimanda al cinismo delle informazioni pilotate e al caos di notizie che oggi ci disorienta, anche di più che nel suo tempo. Così abbandonati alla deriva, siamo anche noi costretti a scegliere una nostra verità.

Gli appuntamenti si avvalgono del patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Locri e della Città di Palmi, e sono co-finanziati con Risorse PAC 2014-2020- Az. 6.8.3 – Avviso pubblico Eventi di promozione culturale 2024 della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura.

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