Reggio Calabria
All’Accademia di Belle Arti, Falcinelli: “Una delle cose che l’umanità progetta di più è la faccia”

“Ragionando negli anni, mi sono reso conto che una delle cose che l’umanità progetta di più, con più vincoli, è la faccia perché il primo vincolo che questa ci pone, è che non ce la siamo scelta”.
Così il grafico e designer Riccardo Falcinelli, ieri pomeriggio in una gremita Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti, va al cuore del suo ultimo libro” Visus. Storie del volto dall’antichità al selfie”, dove racconta “come la faccia sia stata, fin dai tempi più antichi, una fucina di idee, riflessioni ed elaborazioni visive”.
L’incontro, curato dalla Professoressa Giulia Romiti e che ha visto la partecipazione dei docenti Michele Citro, Rosita Commisso, Monica Ferrara e Fabrizio Sebastiani, non è stato altro che “una maratona caleidoscopica” all’interno della nuova opera del designer romano che con dovizia di particolari, analizza il volto umano, elemento percettore esposto ogni giorno all’esterno.
Entusiasta il direttore dell’AbaRC Piero Sacchetti per il coinvolgimento degli allievi che hanno approfondito con il noto autore, varie tematiche di studio.
“Nessuno di noi ha scelto la propria faccia quindi, tutte le attività che facciamo di progettazione del volto, pettinarsi in un certo modo, scegliere la montatura degli occhiali, truccarsi, decidere di avere la barba, si scontra col fatto che abbiamo un semi lavorato che è dovuto al caso – esordisce Falcinelli -. L’intento è comunicativo: decidiamo di pettinarci o di non avere capelli e questa è decisamente una scelta, con l’intento di far capire che persona siamo”.
L’autore per più di due ore, in un botta e risposta serrato, offre agli studenti dell’Accademia occasioni di incontro con la dimensione valoriale dell’arte soffermandosi sul fatto che “anche se non siamo Rembrandt, per ciascuno di noi, il volto è qualcosa a cui pensare. Lo sguardo moderno ci porta dentro i meccanismi sorprendenti di quello che è il gesto più istintivo e naturale dell’essere umano da quando è comparso sulla terra: cercare un viso in tutto ciò che guarda e, in ogni viso, leggere un pensiero, un’emozione, un sentimento. Insomma, un ponte con la propria essenza umana”.
Una cosa è certa: di tutto ciò che ci capita di guardare, il volto rimane la più enigmatica e Falcinelli ci fa molto pensare quando pubblicando i selfie sui social, ci poniamo gli stessi problemi che si erano posti gli artisti: “cercare di rendere una faccia più eroica, autorevole, addirittura divina”.