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CatanzaroCronaca

Operazione “Schiera”: confiscate aziende e beni alla ‘ndrangheta a Catanzaro

guardia di finanza - catanzaro

Confisca di due aziende operanti nel settore edilizio, immobili, terreni, numerosi automezzi e rapporti bancari riconducibili a due soggetti, affiliati e/o gravitanti nel contesto della cosca “GALLACE-GALLELLI” per l’articolazione di Badolato (CZ), del valore complessivo di circa 1.200.000 euro.

Nota integrale

Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno
dato esecuzione alla Sentenza del Tribunale di Catanzaro, divenuta irrevocabile, che ha disposto,
tra l’altro, la confisca di due aziende operanti nel settore edilizio, immobili, terreni, numerosi
automezzi e rapporti bancari riconducibili a due soggetti, affiliati e/o gravitanti nel contesto della
cosca “GALLACE-GALLELLI” per l’articolazione di Badolato (CZ), del valore complessivo di
circa 1.200.000 euro.
Il provvedimento costituisce l’epilogo, con il definitivo trasferimento dei beni al patrimonio dello
Stato, della complessa vicenda ricostruita nell’ambito del p.p. 7811/2014 DDA di Catanzaro
(operazione denominata “SCHERIA”), le cui indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale
Antimafia di Catanzaro, e delegate alle indagini della Squadra Mobile della Polizia di Stato di
Catanzaro, erano culminate, nella esecuzione della misura cautelare, nel 2015, e poi nella
sentenza, prevalentemente di condanna, di sette soggetti ritenute responsabili di estorsione
aggravata dalle modalità e finalità mafiose, ai danni di un imprenditore, titolare di un villaggio
turistico di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio (CZ), vessato per circa trent’anni con richieste di
denaro.
Nel corso delle suddette investigazioni, i militari del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico￾Finanziaria di Catanzaro, delegati dalla D.D.A. di Catanzaro, hanno svolto complesse indagini
economico-finanziarie – eseguite attraverso una meticolosa ricostruzione degli articolati assetti
societari ed il conseguente incrocio con le risultanze dell’attività tecnica ed investigativa svolta
sul territorio, parallelamente all’attività investigativa svolta dalla Polizia di Stato – che hanno
consentito di ricostruire gli interessi economici della cosca GALLELLI che, ricorrendo a schermi
societari e a fittizie intestazioni di beni, era riuscita ad ingerirsi in importanti iniziative
imprenditoriali ed attività commerciali.
Con la medesima sentenza è stata, altresì, disposta nei confronti dei sette soggetti condannati, la
confisca diretta delle somme di denaro nella loro disponibilità per un importo corrispondente ai
proventi illeciti accertati nel corso delle indagini – nonché, fra l’altro, la revoca di ogni
prestazione assistenziale in base alla legislazione vigente.

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