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A Palazzo Alvaro la presentazione dei quesiti referendari, il Sindaco Falcomatà accoglie la Cgil: «Sono 5 sì per il lavoro, per i lavoratori, i cittadini e le cittadine italiane»

Il primo cittadino, insieme al Consigliere metropolitano delegato Filippo Quartuccio, ha preso parte all'evento organizzato dal comitato promotore

«Sono 5 sì per il lavoro, per i lavoratori, i cittadini e le cittadine italiane. Il referendum dell’8 e 9 giugno ci dice che i diritti si estendono e non si restringono. Quindi, è responsabilità nostra condurre una forte battaglia contro l’astensionismo». Lo ha detto il sindaco Giuseppe Falcomatà intervenendo all’avvio della campagna referendaria promossa dalla Cgil, insieme al comitato composto da Partito Democratico, Calabria Possibile, Alleanza Verdi e Sinistra, Prc, Sunia, Auser, Anpi, Arci, Libera e Ampa. Da Palazzo Alvaro, sede della Città Metropolitana, il sindacato ha mosso i passi verso le urne che, fra due mesi, chiameranno gli elettori ad esprimersi su cinque quesiti su lavoro e cittadinanza.

A moderare l’incontro è stato Francesco Alì, responsabile del Sunia, ricordando come il Parlamento abbia fatto poco su questi temi, peggiorando le condizioni di lavoratori e lavoratrici».

«Quando si parla di lavoro a termine, precario e incerto – ha, così, ribadito il sindaco Falcomatà – noi siamo i primi a dover sostenere le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori. Lo abbiamo fatto, per esempio, cancellando il precariato dal Comune e dalla Città Metropolitana, grazie a scelte politiche coraggiose lungo un tragitto disseminato di ostacoli e incertezze. Abbiamo riconsegnato dignità al lavoro, costruendo un percorso di fiducia e condivisione con i sindacati». Per sottolineare la valenza e l’importanza del sì ai quesiti referendari, il sindaco Falcomatà ha ripercorse «le lunghe e travagliate vicende affrontate, negli anni, dagli operatori e dalle operatrici delle società dei servizi, da Atam e al comparto ambientale da Leonia a Avr a Teknoservice ad Ecologia oggi». «Questo referendum – ha affermato – affronta anche il tema su come si possa bypassare e superare lo scoglio delle somme versate da Comune e Città Metropolitane alle ditte appaltatrici senza che queste si riverberino sui salari dei lavoratori; affronta la questione di come tutela, sicurezza e certezze dei lavoratori debbano venire prima rispetto a riorganizzazioni aziendali. Ecco perché, ancora di più, va spronata la partecipazione. E’ anche attraverso il referendum che noi possiamo tornare a parlare di problematiche che hanno a che fare con la quotidianità delle persone che, prive di tutele e certezze, avranno sempre più difficoltà mettere insieme il pranzo con la cena». Netto il pensiero di Falcomatà anche riguardo al quesito sulla cittadinanza: «Le conferenze stampa imbarazzanti e imbarazzate del Governo nazionale sono il termometro dell’incertezza e della poca dimestichezza dell’esecutivo riguardo alla cultura politica che si ha nell’affrontare questioni come quelle della cittadinanza, dello ius soli o dello ius scholae. Noi, invece, siamo molto impegnati su questo fronte perché fa parte del nostro patrimonio culturale, del bagaglio di idee di un’ampia comunità che si rivede e si rispecchia in questi valori». Un contributo al confronto è arrivato anche dal consigliere comunale e metropolitano, Filippo Quartuccio, che ha presentato una mozione, all’assemblea di Palazzo San Giorgio, per impegnare l’amministrazione comunale a garantire la maggiore diffusione possibile sui quesiti referendari. «C’è un vuoto della politica, di questo governo Meloni – ha detto Quartuccio – che non ha garantito, attraverso un percorso normativo, quelle che devono essere le tutele dei lavoratori. Dobbiamo promuovere i cinque quesiti raccontando alle persone che ci sono, in Italia, partiti, movimenti e associazioni che si interessano al lavoro e ai lavoratori. Noi siamo questo. Gli altri, invece, sono quelli che non hanno a cuore il presente e il futuro dei lavoratori e delle lavoratrici. Si deve specificare questa linea di demarcazione. La maggioranza di Governo, non parlerà del Referendum di giugno né lo faranno le reti Tv che gestiscono e governano. Se vince il sì questi quesiti possono davvero fare veramente la differenza per milioni di cittadini e cittadine».
Quindi, Serena Sorrentino, segretaria generale della Funzione pubblica Cgil, ha specificato come, con il sostegno ai cinque quesiti, «12 milioni di lavoratrici e lavoratori acquisiranno diritti in più, a partire dalla dignità del lavoro con la ricostruzione dei principi sottratti, dalla salute e dalla sicurezza nella filiera degli appalti». «Di fronte a 1500 persone che, ogni anno, muoiono sul posto di lavoro – ha specificato – non si può continuare a denunciare la strage, ma bisogna fermarla».
Nel corso dell’iniziativa, al quale era presente anche il segretario metropolitano del Pd, Antonio Morabito, si sono alternati gli interventi di Silvia Giandoriggio, portavoce in Calabria di Possibile, Demetrio Delfino, segretario metropolitano di Sinistra Italiana-Avs, Sandro Vitale per Ampa ed Antonino Massara, segretario provinciale del Prc. A chiudere l’avvio della campagna referendaria della Cgil è stato il segretario generale metropolitano, Gregorio Pititto.
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