A Reggio Calabria un altro bene confiscato restituito alla legalità
L’intervento, avviato grazie ad un finanziamento ministeriale, a valere sul Pon Legalità per circa due milioni e mezzo di euro, prevede la realizzazione di appartamenti per le famiglie in difficoltà nel quartiere di Spirito Santo
Strutture sottratte al malaffare e restituite alla comunità perché possano svolgere una nuova funzione per chi ne ha bisogno. Sono stati consegnati i lavori di ristrutturazione di un bene confiscato in località Spirito Santo che diverrà sede per nuovi alloggi destinati al patrimonio comunale di edilizia residenziale pubblica.
All’avvio del cantiere erano presenti il sindaco Giuseppe Falcomatà, il vicesindaco Paolo Brunetti, il Rup dell’intervento Giovanni Rombo, insieme ai progettisti e ai responsabili dell’impresa incaricata dei lavori.
«Abbiamo consegnato i lavori per la realizzazione di venti alloggi popolari per rispondere all’emergenza abitativa che c’è nella nostra città spiega il sindaco Falcomatà i lavori verranno realizzati grazie a un finanziamento dello Stato, a valere sul Pon Legalità, per circa due milioni e mezzo di euro».
Il primo cittadino poi si è soffermato sulla destinazione e le finalità dell’operazione: «Da un lato c’è la valenza sociale importantissima ha precisato perché si consegnano gli appartamenti a chi ne ha diritto e, allo stesso tempo, lo Stato si riappropria di una parte di territorio e di quelli che sono beni e frutto di attività e proventi criminali.
Il cronoprogramma per la realizzazione dei lavori è di circa 24 mesi. Ma, in tutto questo tempo, seguiremo passo dopo passo le operazioni di completamento della struttura».
«Gli immobili frutto di attività illecite da assegnare a chi una casa non ce l’ha ma ne ha diritto ha poi aggiunto il sindaco è sempre stato questo il messaggio forte e chiaro che la nostra città ha voluto lanciare a chi ancora oggi vuole fare passare Reggio Calabria soltanto come centro del potere criminale. Nel quartiere di Spirito Santo, oggi, nasce un altro importante progetto sociale abitativo.
Un bene confiscato alla criminalità, un enorme palazzo incompiuto, che negli anni si era trasformato in un simbolo di degrado, sarà destinato ad alloggi popolari.
Ne realizzeremo 20 in tutto ed i lavori per il completamento della struttura, iniziati proprio in queste ore, serviranno a dare respiro a chi da anni attende un alloggio dignitoso. È questo che deve fare la politica, trasformare il degrado in bellezza, tutelare i diritti, offrire un’opportunità a chi è rimasto indietro».
«È una strada lunga e senza sosta e noi non siamo stati di sicuro perfetti. Ci sono stati inciampi, rallentamenti, errori, ma non ci fermiamo perché la nostra città merita il meglio che ognuno di noi possa darle».