Arte e cultura

Addio a Franco Ferrarotti, il sociologo che ha legato pensiero e azione

Di Nicoletta Toselli
Roma, 13 novembre 2024 – Si è spento il 13 novembre, all’età di 98 anni, Franco Ferrarotti, uno dei più importanti sociologi italiani del Novecento. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nel panorama culturale italiano e internazionale.
Ferrarotti, nato a Palazzolo Vercellese nel 1926, è stato un intellettuale poliedrico e un instancabile osservatore della società. La sua eredità intellettuale è immensa e le sue opere hanno segnato generazioni di studiosi e attivisti.
Tra le sue riflessioni più celebri, ricordiamo la celebre affermazione: “Il pensiero è l’unica vera forza di cui disponga l’individuo. Il lavoro, anche il più miserabile dei lavori, non esclude, ma richiama il pensiero. Il pensiero costituisce infatti una forza e quindi un diritto unicamente nella misura in cui interviene nella vita materiale”.
Con questa frase, Ferrarotti sottolineava l’importanza fondamentale del pensiero critico e della riflessione teorica come strumenti di emancipazione individuale e collettiva. Allo stesso tempo, però, egli invitava a non separare la teoria dalla pratica, ma a far sì che il pensiero si incarnasse in azioni concrete, capaci di trasformare la realtà.
Ferrarotti non è stato solo un accademico, ma anche un intellettuale profondamente impegnato nella vita civile e politica del Paese. Ha sempre creduto nel valore della partecipazione e dell’impegno civico, invitando i cittadini a farsi protagonisti del cambiamento sociale.
L’eredità intellettuale di Franco Ferrarotti è vastissima e spazia dalla sociologia dell’educazione alla sociologia del lavoro, dalla sociologia politica alla sociologia della cultura.
Le sue opere sono state tradotte in numerose lingue e continuano a essere studiate e discusse in tutto il mondo.
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