Aeroporto dello stretto, Ripepi “le supercazzole di Tramontana il traditore di Rheggio”
Ieri all’interno dei locali della Camera di Commercio di Reggio Calabria si è consumata una delle pagine più tristi e desolanti della storia della Città tanto bella quanto più martoriata del mondo.
Infatti, il Presidente della Camera di Commercio, prendendo il posto del Sindaco seduto in prima fila, ha trattato, senza essere legittimato da alcun voto popolare, assieme al Presidente della Regione Occhiuto, la delicata questione del rilancio dello scalo reggino.
Neanche un neologismo metasemantico come la “supercazzola” può contenere il nonsenso delle bugie proferite ieri dalla triade (Tramontana-Occhiuto-Franchini) che ha relazionato nella conferenza stampa, convocata per rassicurare i cittadini sudditi reggini, sui futuri sviluppi dello scalo dello stretto.
Vedere il volto funereo di un reggino importante come il Presidente della Camera di Commercio Ninni Tramontana, tradire i cittadini e gli imprenditori del proprio territorio è stato veramente raccapricciante.
Vestendo i panni di Ugo Tognazzi, versione funerea, nel film Amici miei di Mario Monicelli ieri, Ninni il tiepido, aspirante Sindaco, ha dato il meglio di sé facendo da moderatore agli interventi dei due malcapitati costretti a loro volta a dire e non dire, per convincere gli “inferior” reggini che un giorno l’aeroporto dello stretto tornerà a vivere.
Il volto di Ninni l’equilibrista diceva tutto visto il nulla delle parole proferite a stento, durante la forzata conferenza stampa, che certificava il triste epilogo della resa di una classe imprenditoriale reggina, supina agli interessi dei superiori omologhi cosentini e catanzaresi.
Non c’è trippa per gatti; ieri i massimi vertici delle organizzazioni più rappresentative del territorio, hanno abbassato il capo alle mirabolanti “supercazzole” proferite dai tre relatori, dai volti equivoci ed elusivi, per rassicurare e rabbonire i polletti che abitano nella città che non esiste più.
Lo sa bene Tramontana di come lo scalo reggino sia ormai morto e sepolto con il cappio al collo dell’Aeroporto Lametino che ci tiene al guinzaglio per non farci mai superare le soglie minime di sopravvivenza, visti i numeri del piano nazionale degli aeroporti che stabiliscono che non si dovrà mai superare la soglia dei 400.000 passeggeri.
È altresì consapevole che, dopo quasi 6 anni di gestione unica degli aeroporti Calabresi, lo scalo dello stretto è un deserto con quattro voli insignificanti e mortificanti per chi li frequenta, mentre l’aeroporto internazionale di Lamezia pullula di voli e passeggeri e proiettato a raggiungere, nel giro di 12 anni, 4,8 milioni di passeggeri cosi come scritto nero su bianco dal piano nazionale degli aeroporti.
Parlare delle “supercazzole” di ieri non serve a nulla perché sono le stesse degli ultimi 6 anni.
Sì, perché gli imbonitori di professione non hanno avuto neanche l’inventiva di scoprirne di nuove. Però per i più increduli, protetti da una buona dose di Maalox, è possibile vedere il video integrale in rete.
Ma alla fine della storica conferenza stampa, è stato il Sindaco ff Paolo Brunetti a sublimare l’accozzaglia di traditori e venduti presenti nel salone della Camera di Commercio con le sue dichiarazioni pilatesche di resa totale ed assoluta alle strategie di eliminazione dello scalo dello stretto.
Brunetti “porello”, che da caporale si è trovato da un giorno all’altro a fare il generale, ha dichiarato:
“Per rilanciare l’aeroporto di Reggio Calabria, mi mischierei anche con il diavolo. Non ho mai guardato alle appartenenze politiche e non inizierò a farlo adesso. I nostri punti di riferimento sono Regione e Sacal? E con loro noi opereremo per il bene della città”.
Quindi il caporale Brunetti parlando più da Presidente della Circoscrizione (Trabocchetto-Condera- Spirito Santo) che da primo cittadino, sottomette tutto ai nemici fisiologici di Rheggio e mischiandosi addirittura con gli ambienti infernali è pronto a tutto tranne a fare l’unica cosa che potrebbe fare e non ha mai fatto da quasi un anno e mezzo: abbattere in sei sette ore di lavoro, il famoso abbaino che darebbe 270 metri in più di agibilità ai vettori in arrivo e in partenza.
Tutti gli esperti sanno benissimo che l’unica soluzione per rilanciare lo scalo reggino è la scissione dalla Sacal e la costituzione di una nuova società di gestione locale, costituita dagli enti locali e da soci privati dell’area dello stretto. Lamezia è un nostro competitor fisiologico che, in tutta naturalezza, ci marginalizza riducendoci al suo zerbino.
L’aeroporto del Ponte sullo Stretto non ha problemi di bacino di utenza nè di limitazioni ma ha solo bisogno di essere liberato da una classe dirigente di venduti e traditori che antepongono il proprio interesse all’interesse pubblico.
Roberto Occhiuto è il Presidente della Regione Calabria e quindi interessato a mantenere gli equilibri dell’intera regione ed in questa triste storia di tradimenti ha le minori responsabilità.
Le maggiori responsabilità sono dei reggini che amministrano la cosa pubblica eletti dal popolo: Falcomatà, Brunetti, Versace, tutti i Consiglieri Comunali di Rheggio, l’onorevole Francesco Cannizzaro, la senatrice Clotilde Minasi, il senatore Nicola Irto, il Consigliere Regionale Giuseppe Neri, il Consigliere Regionale Antonio Billari seguiti dai rappresentanti delle varie categorie come Ninni Tramontana, Vecchio, Labate, Aloisio, ed a ruota i rappresentanti sindacali reggini.
Se non siamo noi rappresentanti del popolo reggino, a chiedere di essere sciolti dal laccio mortale della gestione unica degli aeroporti, lo potrà mai fare il presidente della Regione Calabria?
Per questo, considerata l’altissima percentuale di infidi traditori che hanno ridotto la nostra Rheggio allo stremo, l’unica soluzione è la costituzione di un esercito di Rheggini coraggiosi liberi e forti che, all’interno dei dettami costituzione e delle leggi dello Stato Italiano e muniti delle armi della trasparenza, della verità e della giustizia, caccino via dalla stanza dei bottoni i traditori ed i venduti che faranno di tutto per abbattere chiunque si schiererà contro i loro sporchi interessi.