Reggio Calabria

Al via a Reggio Calabria la terza edizione del concorso di poesia per la Shoah “Ricordare per non dimenticare mai”

palazzo san giorgio

Presentata alla Sala dei Lampadari Italo Falcomatà di Palazzo San Giorgio la terza edizione del concorso di poesia per la Shoah “Ricordare per non dimenticare mai; organizzato dall’Associazione l’Accademia internazionale per lo sviluppo della voce, ebraismo e Kabala APS della prof.ssa Miriam Jaskierowicz Arman, in collaborazione con l’Associazione “Un ponte per Anna Frank”.

Un concorso di livello nazionale che nasce dalla necessità, sottolinea l’organizzatrice, di rinnovare la memoria sviluppando coscienza del dramma folle della Shoah ed evitarne altri contemporanei.

“Sono molto contenta che questa terza edizione si svolga a Reggio, dopo quelle già realizzate a Bova ed a Soriano Calabro presso la piazza intitolata a Oscar Schindler. Stanno aderendo poeti e poetesse di livello autorevole ha affermato la Professoressa Miriam Jaskierowicz Arman chi ha detto che cose di tale importanza non possano essere fatte qui? Sono orgogliosa di far arrivare a Reggio, città che mi ha adottata, un evento del genere”.

Una felice “sfida” culturale, dunque, per la città e soprattutto per i suoi giovani studenti ai quali, prevalentemente, vuole rivolgere l’attenzione il Comune nella sua funzione istituzionale con un’iniziativa volta non solo a sensibilizzare e far conoscere ma a far maturare, attraverso l’arte, uno stato d’animo in grado di comprendere a fondo i crimini nazisti e di chiunque altro li replichi, in varie forme, oggi stesso.

L’assessora Lucia Nucera si è detta soddisfatta per l’attività promossa dal Comune. “Un premio ha affermato organizzato soprattutto per le scuole ma anche per persone comuni che possono partecipare, tutti, con lavori che ricordano quello che è stato e quello che non deve più avvenire. Un progetto che portiamo avanti, con la Jaskierowicz Arman, fin dal 2019 e che ora finalmente conosce sviluppo concreto.

La sua presenza in città e la sua testimonianza come figlia di ebrei sopravvissuti è motivo di orgoglio perché ci ha scelti per l’umanità riscontrata tra le persone. Per me è un dovere, quindi, da donna e da amministratrice portare avanti questo suo messaggio di pace che, in questo periodo, pesa moltissimo. Mai come oggi dobbiamo parlare di pace”.

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