Calabria

Alecci commenta il definanziamento progetto Arpacal su monitoraggio delle acque calabresi

ernesto alecci

Il danno è fatto! La Regione Calabria perde definitivamente 2 milioni di euro che sarebbero serviti per il monitoraggio di uno dei beni più preziosi della nostra regione, l’acqua! Sembra impossibile, ma l’ennesima beffa per i calabresi è servita.

Il progetto per la valutazione della qualità di mari, fiumi, laghi, sorgenti e acque sotterranee da realizzare attraverso l’utilizzo di fondi europei è stato definitivamente annullato e definanziato, come si evince chiaramente dalla delibera n. 612 del 21/12/2023 dell’ARPACAL.

Eppure questo progetto, approvato da oltre 2 anni, doveva risultare fondamentale per chiarire la situazione delle acque calabresi che in uno studio del 2019 erano risultate particolarmente inquinate. Tanto da indurre il Ministero dell’Ambiente a sollecitare la Regione a verificare il reale stato di salute di tutti i nostri corpi idrici.

Sin dall’inizio del mio mandato, preoccupato dall’immobilismo del management Arpacal, avevo posto più volte l’attenzione sulla questione, attraverso ben 3 interrogazioni e diversi interventi in Consiglio Regionale in cui avvisavo la maggioranza sul pericolo di non riuscire a concludere per tempo il progetto.

Ma non è servito a nulla: oggi possiamo tristemente affermare che su questo importante intervento è stata messa definitivamente la parola fine!

Ma non è tutto… la questione riesce a diventare ancora più surreale nel momento in cui il responsabile del progetto, colui che ha fatto perdere i 2 milioni di fondi europei, è stato addirittura promosso ed oggi riveste nientemeno la posizione di Commissario Straordinario di Arpacal.

Quindi, il Presidente Occhiuto che sin dai primi giorni del suo insediamento aveva sempre dichiarato con estrema fermezza che non avrebbe fatto sconti a nessuno soprattutto verso chi non si dimostra all’altezza, nel segno di una nuova meritocrazia negli uffici regionali, invece di prendere dei provvedimenti nei confronti di questi soggetti, ne aumenta il grado.

Un pessimo segnale, a mio avviso, non solo nei confronti degli altri dipendenti regionali, in particolare di chi lavora coscienziosamente senza mai essere valorizzato, ma soprattutto nei confronti di tutti i calabresi e per l’immagine che offriamo al di fuori dei confini regionali.

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