Catanzaro

Alecci commenta la visita presso il servizio di Neuropsichiatria infantile di Soverato

ernesto alecci

Oggi mi sono recato presso il Servizio di Neuropsichiatria infantile nel distretto di Soverato.

Sono stato accolto dalla Dott.ssa Maria Rosaria Barone e dal suo staff, con cui ho voluto approfondire le tematiche relative al lavoro quotidiano di questa importante struttura, ma anche le grandi difficoltà legate alla dotazione organica sottodimensionata e alle carenze strumentali.

Ho avuto modo di conoscere una bellissima realtà cui fa riferimento l’intero comprensorio soveratese, fatta di medici, terapisti e operatori competenti e professionali.

Ogni giorno questa struttura accoglie tantissimi bambini e adolescenti, fornendo un supporto importantissimo per chi è affetto da vari disturbi e alle famiglie che si trovano in condizioni di disagio, alcune anche molto gravi, con una grande empatia e sempre con il sorriso sulle labbra.

Le richieste e le prese in carico sono tantissime, e, nonostante i grandi sacrifici, non sempre è facile poter rispondere con prontezza a causa della mancanza di personale o di strumenti specifici per poter portare a termine in maniera dettagliata alcuni approfondimenti diagnostici.

Inoltre, il servizio è localizzato all’interno di un edificio con stanze troppo piccole per le funzioni previste, con pochissimo spazio a disposizione per gli operatori sanitari e per i pazienti con i loro accompagnatori.

A ciò va aggiunto che la rete regionale tra i vari servizi per la condivisione dei dati è agli albori, non esistono centri specializzati pubblici, ad esempio, nell’ospitalità di bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico o con disagi relazionali, non è presente una scuola di specializzazione in Neuropsichiatria infantile capace di formare per i prossimi anni una classe di giovani medici.

In moltissimi casi le famiglie devono rivolgersi a strutture private o, addirittura, recarsi fuori regione, con grandi disagi e un aggravio di costi per loro e per il sistema sanitario regionale.

L’esperienza di oggi mi ha fatto capire, una volta di più, quanto grande sia la sofferenza di chi vive queste situazioni. E quale sia la frustrazione di chi si trova ad operare in questi contesti, tra mille difficoltà, non riuscendo a fornire un servizio sanitario completo e un supporto adatto alla gravità delle patologie.

Credo sia necessario investire sempre più risorse in queste settore, partendo dalle competenze presenti e favorendo la formazione di nuovi medici e terapisti, creando strutture moderne con un numero adeguato di operatori sanitari e con strumenti all’avanguardia, per diagnosi sempre più veloci e sempre più accurate.

Pazienti, famiglie e operatori dei servizi combattono ogni giorno la stessa battaglia sui territori, non possiamo permetterci di lasciarli soli!

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