Calabria

Alecci su necessità nominare nuovo commissario per la Ss106

Ancora di più dopo il licenziamento di Simonini da parte di Anas.

ernesto alecci

La notizia del licenziamento da parte di Anas di Massimo Simonini, riportata da alcuni organi di informazione nazionali, non può non avere ricadute anche per la Calabria.

Non si fa riferimento qui alla motivazione che ha portato l’Azienda a questa decisione legata, secondo quanto riportato sempre dalla stampa, al suo presunto coinvolgimento nell’inchiesta relativa agli appalti Anas che vedeva coinvolto anche Tommaso Verdini.

In relazione a ciò, infatti, auguriamo a Simonini, tra l’altro ex Amministratore Delegato di Anas, che nelle sedi opportune venga dimostrata la sua estraneità ai fatti contestati.

Quello che però occorre evidenziare è la singolarità della posizione di Massimo Simonini che in qualità di Commissario Straordinario per la statale 106 ionica si troverà per i prossimi mesi e anni ad operare a strettissimo contatto e a condividere le decisioni strategiche sempre con ANAS e con i vertici e i funzionari dell’azienda stessa che lo ha appena sfiduciato.

Già in passato, più volte, avevo evidenziato con forza in Consiglio Regionale la necessità di chiedere al Governo centrale la nomina di un nuovo Commissario, che potesse dedicarsi unicamente al completamento della SS 106, in quanto Simonini ricopriva il medesimo ruolo anche per un’altra importante arteria stradale come la E78 Fano-Grosseto.

Doppio incarico che più volte, tra l’altro, gli aveva impedito di essere presente durante le sedute della Commissione e del Consiglio.

Oggi, alla luce di quanto accaduto, credo che il Ministro Salvini e il Governo debbano necessariamente affidare nel minor tempo possibile i lavori della 106 ad un’altra figura commissariale, che possa concentrarsi totalmente ed esclusivamente sul completamento di una strada importantissima per la nostra regione, che, purtroppo, ha già seminato troppe vittime e subito troppi ritardi.

Auguriamo a Massimo Simonini il meglio possibile, ma il futuro della Calabria è troppo importante.

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