Alecci sui presidi sanitari forniti da Asp non sufficienti per bambini e ragazzi con disabilità molto gravi

Nelle scorse settimane sono stato contattato da alcune famiglie che hanno dei figli con disabilità gravissime, che mi hanno messo a conoscenza di alcune situazioni molto difficili.
I loro bambini e i loro ragazzi, purtroppo, non sono autosufficienti o soffrono di incontinenza e quindi devono fare ricorso all’uso di pannolini per l’intera durata della giornata.
Di fatto, ogni bambino arriva ad utilizzare anche 8 o 9 pannolini al giorno, per un consumo mensile che supera i 250 pezzi.
Purtroppo, il numero di pannolini forniti dalle Asp (in questo caso l’Asp di Catanzaro) non è mai sufficiente e le famiglie sono costrette ad acquistare direttamente gli altri pannolini necessari. Nei casi più gravi, la fornitura trimestrale delle Asp viene esaurita addirittura nei primi 30 giorni.
Alcune famiglie, dunque, arrivano a dover spendere circa 300 euro ogni mese per poter essere sicuri di avere la scorta sufficiente anche per le ore che i loro figli trascorrono a scuola o in altre attività.
Non è accettabile! Queste famiglie già affrontano quotidianamente tantissimi sacrifici e tanti costi dovuti alle cure necessarie, all’assistenza e alle attività dei loro figli.
Molte di queste non possono permettersi di aggiungere ogni mese spese così considerevoli, spese che purtroppo non diminuiranno con gli anni, ma saranno costanti per tutta la vita.
Per questo motivo ho scritto al Commissario Straordinario dell’Asp di Catanzaro e al Presidente e Commissario ad Acta per la Sanità Roberto Occhiuto chiedendo la possibilità di una deroga, per fornire un numero maggiore mensile di presidi sanitari alle famiglie, soprattutto per i casi più gravi.
Conoscendo la loro sensibilità, sono certo che la richiesta verrà presa in considerazione.
Speriamo di riuscire a vincere anche questa battaglia, soprattutto per dare un po’ di sostegno ai nuclei familiari più fragili, che vivono ogni giorno in situazioni sempre più difficili e complesse.